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capitolo xvi. 141

vita. Quello dal gabbano verde rispose: — Io, signor cavaliere dalla Trista Figura, sono un cittadino nato in un paese dove, a Dio piacendo, oggi faremo il nostro pranzo. Io sono più che mezzanamente ricco, mi chiamo don Diego di Miranda, e passo la vita in compagnia di mia moglie, dei miei figliuoli e degli amici miei. Mi divertono la caccia e la pesca; ma non mantengo nè falcone nè levrieri, e mi contento di qualche starnotto piacevole e di qualche donnoletta ardita. Possedo circa sei dozzine di libri quali in volgare, quali in latino, alcuni d’istoria, altri di divozione. Quelli di cavalleria non hanno ancora oltrepassata la soglia della porta di casa mia; mi dilettano più i profani che i divoti, semprechè sieno di onesto trattenimento e scritti con eleganza, e che la loro invenzione desti nell’animo ammirazione; benchè di tal genere pochi ne conti la Spagna. Una qualche volta mi piace di banchettare in casa degli amici,