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capitolo vi. 55


sia1. “Altro non occorre per questi, disse il curato, se non se consegnarli al braccio secolare della servente; e non me ne domandate la ragione, chè non la finirei più. — Questo che viene è il Pastore di Filida2, disse il barbiere. — Non è un pastore, rispose il curato, ma un cortigiano valente: sia custodito come una gioja preziosa. — Questo gran volume che lo segue, s’intitola, disse il barbiere, Tesoro di varie poesie3. — Se non fossero in numero sì grande, soggiunse il curato, sarebbero tenute in assai maggior conto, e bisogna purgar questo libro scartandone le bassezze, che vi sono frammischiate al molto suo bello: sia custodito, e perchè è mio amico il suo autore, e per riverenza ad altre più preziose opere da lui composte. — Questo, seguitò il barbiere, è il Canzoniere di Lopez Maldonado4. — Anche l’autore di questo libro, disse il curato, è mio grande amico. I versi ch’egli recita sogliono destare l’ammirazione di chi li ascolta, e la soavità della voce con cui li modula è un incantesimo. Nelle egloghe è alquanto prolisso; ma il buono non fu mai troppo: si serbi cogli altri che già si sono messi da canto. Ma che libro è questo che gli sta sì vicino? — La Galatea di Michele Cervantes, disse il barbiere. — Già da molti anni è mio grande amico questo Cervantes, soggiunse il curato, e so ch’egli s’intende più di sventure che di versi. Convengo che se gli può concedere qualche lode nell’invenzione; ma egli sempre propone e poi non conclude mai: attenderemo la seconda parte che ci promette5, e forse, migliorando, si meriterà quel perdono che per ora gli vien rifiutato; ma fin a tanto che si vegga come andrà a terminar la faccenda, tenetelo custodito in casa vostra, signor compare. — Ne sono soddisfattissimo, rispose il barbiere. — Qui seguono tre libri uniti insieme: la Araucana di don Alonzo d’Erciglia; l’Austriada di Giovanni Rufo Giurato di Cordova; e il Monserrato di Cristoforo di Viruez, poeta di Valenza6.

  1. Per Bartolomeo Lopez de Enciso. Madrid 1586.
  2. Per Luigi Galvez di Montalvo. Madrid 1582.
  3. Per don Pedro Padille. Madrid, 1575.
  4. Pubblicato a Madrid nel 1586.
  5. Cervantes rinnovò questa promessa anche poco prima di morire nella dedica della sua opera Perfiles y Sigismonda: ma la seconda parte della Galatea non fu poi trovata nelle sue carte.
  6. Il gran poema epico dell’Araucana è il racconto della conquista dell’Arauco, provincia del Chili, fatta dagli Spagnuoli. Alonzo d’Ercilla concorse in quella spedizione. L’Austriada è la storia eroica di don Giovanni d’Austria dalla ribellione dei Mori di Granata fino alla battaglia di Lepanto. Nel Monserrato è descritta la penitenza di san Garino e la fondazione del monastero di Monserrato nella Catalogna nel secolo IX.