tatelo in corte, e con esso diasi principio alla catasta che a suo tempo sarà poi consumata dal fuoco„. La serva obbedì con molto piacere; e per tal modo il buon Splandiano volò nella corte attendendo pazientemente il fuoco da cui era minacciato. “Tiriamo innanzi, disse il curato. — Questo che viene, soggiunse il barbiere, è Amadigi di Grecia, e per quanto mi pare, quelli che stanno da questa parte sono tutti del lignaggio degli Amadigi1. — E bene, replicò
- ↑ La storia d’Amadigi di Grecia ha questo titolo: Cronaca del valentissimo principe e cavaliere della Spada-ardente, Amadigi di Grecia ec. Lisbona 1596. L’autore dice che fu scritta in greco dal saggio Alquise, poi tradotta in latino, poi ancora nella lingua romanza. Anche di quest’opera v’ha una traduzione italiana. — Nicolas Antonio nella sua Biblioteca spagnuola (tom. XI, p. 394) annovera ben venti libri di cavalleria scritti sulle avventure dei discendenti d’Amadigi.