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che la moglie di Sancio Panza, la quale sapeva bene che il marito era al servizio di don Chisciotte in qualità di scudiere. Appena vide Sancio, la prima cosa che gli chiese si fu se l’asino stesse bene, e Sancio le rispose che si portava meglio del suo padrone. — Ringrazio il Signore, soggiuns’ella, che tanto bene mi ha fatto: ora ditemi di grazia, buon amico, che cosa avete portato dalle vostre scorrerie? Che zimarra avete comperato da regalarmi? Dove sono le scarpettine per i vostri figliuoli? — Nulla di tutto questo, moglie mia cara, disse Sancio, ma ti ho portato cose di molto maggiore importanza e utilità. — Oh questo sì mi piace, soggiunse la moglie: ora fa presto ch’io vegga queste cose d’importanza e di molta utilità, amico mio, che rallegrerò questo mio cuore stato afflitto e sconsolato per tanti secoli della tua lontananza. — Te le mostrerò a casa, moglie mia, disse Sancio, e contentati per adesso. Se a Dio piace che usciamo un’altra volta in campagna a cercare