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avesse udita non sarebbe retrocesso quand’anche glielo avesse comandato il re. Raggiunta la processione, trattenne il suo Ronzinante, che avea già voglia di riposarsi, e con ranca e turbata voce si fece a sclamare: — O voi, che non dovete essere certo genti dabbene poichè tenete i volti coperti, fermatevi ed ascoltate quello che vi voglio dire„. I primi a fermarsi furono quelli che portavano la immagine santa; e intanto uno di quei chierici che cantavano le litanie, vedendo lo strano arnese di don Chisciotte, la magrezza di Ronzinante ed ogni suo atto sì proprio a movere o alle risa o al dispetto, gli rispose dicendo: — Signor fratello, se qualche cosa ci ha a dire, dicalo presto perchè i miei fratelli si vanno macerando le carni colle discipline, e noi non possiamo nè dobbiamo fermarci ad ascoltar le sue ciarle quando non sieno tanto brevi da essere proferite in un fiato. — Le proferirò in un fiato, replicò don Chisciotte, ed eccovi tutto: lasciate andare libera sul fatto quella bella signora le cui lagrime e il cui mesto sembiante danno chiara mostra che la conduciate contro sua voglia, e che fatto le abbiate qualche notabile torto: perocchè non consentirò