nardo del Carpio, ma per ciò che riguarda le loro prodezze si narrano infinite esagerazioni. Finalmente per quanto spetta al bischero, che dice vossignoria essere stato usato dal conte Piero, e che attualmente sta accanto alla sella di Babieca nell’armeria dei re, io confesso il difetto mio di essere sì ignorante o tanto corto di vista che sebbene abbia veduto la sella, non mi venne mai fatto di scorgervi il bischero, quantunque tanto smisurato quanto vossignoria lo ha descritto. — Ed io vi dico che vi è sicuramente, replicò don Chisciotte, e per maggiore contrassegno affermano ch’è riposto in una tasca di vacchetta perchè la muffa non lo guasti. — Tutto può essere, rispose il canonico, io però giuro che non mi ricordo d’averlo veduto: ma concediamo pur che vi sia, non per questo mi obbligherò a credere che siano vissuti tanti Amadigi, nè tanta turba di cavalieri come si racconta; nè v’è ragione che un uomo delle qualità che voi possedete, sì pieno di onore e dotato di sì fino discernimento si dia a credere che sieno vere tante e sì strane pazzie, come sono quelle che stanno scritte negli spropositati libri di cavalleria.