dimento del suo onore. Che se per secondare una inclinazione spontanea si sente portata ad occuparsi nella lettura di prodezze e di opere di cavalleria, legga nella Sacra Scrittura il Libro dei Giudici e vi riscontrerà verità maravigliose e fatti stupendi tanto quanto, magnanimi. Vantano poi un Viriato la Lusitania, Roma un Cesare, Cartagine un Annibale, un Alessandro la Grecia, un conte Ferdinando Gonzalez la Castiglia, un Cid la Valenza, un Gonzalo Fernandez l’Andaluzia, un Diego Garzia di Paredes la Estremadura, Xeres un Garzia di Perez de Vargas, e un Garcilasso Toledo, e un don Manuel di Leone Siviglia, le cui mirabili geste leggendo, potrà procacciarsi trattenimento, istruzione, diletto e ammirazione nel
considerare il merito d’ingegni grandemente elevati. Questa sì che sarà lettura degna del suo retto discernimento, signor don Chi-