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capitolo xlviii. | 533 |
giunsi a queste altre cose, in forza delle quali, per quanto mi parve, restò il recitante un poco confuso, non però soddisfatto, nè sì fattamente convinto, che mutasse opinione.
— Ha versato vossignoria, signor canonico, disse il curato allora, in argomento che risvegliò in me un vecchio rancore contro le commedie di oggigiorno, non minore di quello che porto ai libri di cavalleria: ciò nasce dal considerare che, in conformità alla dottrina di Tullio, dovendo essere la commedia specchio della vita umana, esempio dei costumi e immagine della verità, trovo in vece che quelle