della signoria vostra in questa vezzosa donzella, cui debbono non pure aprirsi e spalancarsi i castelli, ma ritirarsi le rupi e dividersi ed abbassarsi le montagne per farle degna accoglienza. Entri, io ripeto, la signoria vostra in questo paradiso, chè quivi troverà stelle e soli che accompagneranno quel cielo che la signoria vostra seco conduce: troverà quivi l’arme al loro apice di perfezione, e la bellezza negli estremi del vero merito„. Restò trasognato il giudice al ragionamento di don Chisciotte, e si mise ad esaminarlo di proposito, maravigliandosi non meno delle sue parole che della