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un porto di sicurezza contro il mare fatto assai burrascoso. Lasciammo le nostre sentinelle in terra senza abbandonare mai il remo. Si mangiò di quello che il rinnegato aveva provveduto, e si fecero le più calde preghiere a Dio ed alla Madonna affinchè ci dessero aiuto e favore per poter condurre felicemente a fine la nostra impresa. Si ordinò ad istanza di Zoraida di sbarcare a terra suo padre e gli altri Mori tutti che stavano legati, non potendo a patto alcuno il pietoso suo cuore tollerare di vedersi dinanzi legato il padre, e schiavi quelli del suo paese. Ebbe da noi promessa che ciò sarebbesi fatto al momento della nostra partenza, poichè dal lasciare i prigionieri in quel luogo disabitato non ne veniva alcun pericolo a noi. Non furono poi infruttuose le nostre preci; anzi il cielo le accolse facendo spirare un vento favorevole, rendendo tranquillo il mare, e invitandoci a riprendere l’incominciato viaggio. Si slegarono allora da noi i Mori, e ad uno ad uno furono fatti scendere in terra, di che mostravano grande stupore: ma quando si venne allo sbarco del padre di Zoraida, ch’era tornato in sè interamente, egli ci disse: “Perchè credete, o cristiani, che questa rea femmina si rallegri ora che voi mi ridonate la libertà? Pensate forse che ciò proceda dalla pietà che sente di me? No, no: essa ne gode, perchè le riesce importuna la mia presenza a voler mandare ad effetto i pravi suoi desiderii: nè manco crediate ch’ella siasi mossa a mutar religione per parerle più sana la vostra che la sua. No: ella a ciò si è decisa perchè sa che nel vostro paese il vivere licenzioso e senza freno si usa più che nel nostro„. Volgendosi poscia a Zoraida, mentre da me e da un altro cristiano era tenuto a gran forza chè non desse in eccessi: “Figlia indegna e sconsigliata, le disse, tu dunque vai forsennata e cieca in mano di questi cani, nostri naturali nemici? Maledetto sia il punto in cui ti generai, e maledetti i benefizii e gli agi nei quali ti ho allevata!„ Ma vedendo noi che non avrebbe finito sì presto, ci affrettammo a metterlo a terra di dove proseguì colle maledizioni e le querele, pregando Maometto di muover Alà a mandarci tutti dispersi e distrutti nel fondo del mare. Date le vele ai venti, nè potendo più udire le molte sue grida, osservammo che cosa facesse. Si svelse i peli della barba, strappossi i capelli e voltossi per terra. Una volta sforzò la voce in modo che l’abbiamo inteso dire: “Ritorna, amata figliuola, ritorna a terra che tutto io ti perdono: lascia a coloro il denaro e le gioie, torna a consolare l’infelice tuo padre, che privo di te morrà su quest’arena deserta„. E tutto questo era inteso da Zoraida, la quale piangeva amaramente senza potere altro dire a suo padre se non che: “Piaccia ad Alà, padre