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442 | don chisciotte |
Zoraida, chè così si chiamava quella che presentemente vuol essere nominata Maria. Conoscevamo chiaramente che non da altri che da lei partir poteva lo scioglimento delle difficoltà che si opponevano al nostro divisamento. Adottato questo consiglio, ci ripetè il rinnegato di star di buon animo, perchè egli a costo di perdere la vita ci procurerebbe la libertà.
“Passarono quattro giorni senza che uscissero gli schiavi del bagno, il che fu cagione che per altrettanto spazio di tempo non ricomparisse la canna; a capo dei quali giorni, trovandosi il bagno deserto, comparve il pannilino sì pregno che prometteva un felicissimo parto. Piegossi verso di me direttamente la canna e il pannilino, e vi trovai un’altra lettera con cento scudi d’oro effettivi. Era presente il rinnegato cui demmo a leggere la lettera, dopo esserci ritirati nella nostra stanza, ed era concepita nei termini seguenti:
“Io non so, signor mio, quale partito indicarti per la nostra fuga in Ispagna, nè Lela Marien me lo ha fatto sapere ancorchè glielo abbia io dimandato. Tutto quello che potrò fare si è calar giù da questo mio finestrino gran quantità di danari in oro. Procura tu con essi il riscatto dei tuoi amici. Uno di loro vada poi in terra di Cristiani, comperi una barca e torni a prendere i suoi compagni, ed io mi troverò nel giardino di mio padre ch’è situato subito fuori della porta di Bab-Azoun presso la marina, dove soglio soggiornare la state intera in compagnia del padre e dei miei servitori. Di notte tempo potrai venirmi a prendere con tutta sicurezza e condurmi alla barca; ma bada bene che devi essere mio marito, perchè in caso diverso pregherò Marien che ti punisca. Se non hai di chi fidarti che vada a comperare la barca, fa di riscattarti tu stesso, e vattene solo, chè ritornerai più avvertitamente e più presto d’ogni altro, essendo cavaliere e cristiano. Procura d’informarti dov’è situato il giardino, e di farmi sapere quando ti trovi solo nel bagno, ed io ti darò molto denaro. Alà ti conservi, signor mio„.
“Era questo il contenuto della seconda lettera; sentita la quale ognuno si offrì a voler essere riscattato promettendo di andare e di ritornare fedelmente; ed io pure mi offersi a tutto questo. Il rinnegato a tutto si oppose, protestando di non voler consentire che uno solo di noi procurasse il proprio riscatto finchè non lo avessimo tutti insieme. La sperienza gli aveva insegnato quanto difficilmente i liberati mantenessero la parola data mentre erano schiavi. Soggiunse che già molti altri esempi vi erano di schiavi che dovovano ritornare in servigio de’ loro compagni, e più non tornarono; per-