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422 | don chisciotte. |
molti giorni. Voi tutti vi trovate in età da poter fare scelta di uno stato, o per lo meno da poter eleggervi un esercizio che anche nell’avvenire vi arrechi onore e profitto. Io dunque voglio distribuire in quattro parti la mia facoltà; tre ne darò a voi perchè ognuno abbia la sua, e riterrò la quarta per me affine di sostentarmi nel resto dei giorni che piacera al cielo lasciarmi. Bramerei però che ognuno, avuta la sua parte, seguisse una delle strade che sono per indicarvi. Avvi nella nostra Spagna un proverbio, a parer mio molto vero, come sono tutti quelli che consistono in brevi sentenze dedotte da lunga e prudente sperienza, ed è questo: «Chiesa, o Mare, o Casa reale, come se dicesse: chi vuol acquistare ricchezze segua o lo stato ecclesiastico, o la via del mare esercitando il traffico, oppure vada a servire nella casa del re, perchè si suol dire: Vale più un nonnulla che sia dato da un re, che ogni grazia di un signore particolare. Cio vi dico perchè bramerei, anzi è mio volere che uno di voi si applicasse alle lettere, un altro alla mercatura, ed il terzo al servigio del re nella guerra, essendo troppo difficile il poterlo servire nel suo palagio; e poi quantunque la guerra non dia molte ricchezze, suole procacciare molto valore e molta fama. Fra otto giorni io darò scrupolosamente a ciascheduno di voi la parte sua in danari, ed intanto voi ditemi, se vi piace, di applicarvi al partito ed al consiglio che testè vi ho proposto„.
“Ordinando egli a me, maggiore di età, che rispondessi pel primo, cominciai dal dirgli che non rinunziasse alle sue facoltà se prima non se ne fosse valso a proprio talento, essendo noi altri giovani troppo per utilmente amministrarle; e passai poi a concludere che avrei servito al suo desiderio, perchè la mia inclinazione mi portava all’esercizio dell’arme, servendo così ed a Dio ed al re mio signore. Lo stesso gli fu risposto dal secondo fratello, il quale scelse di portarsi alle Indie, seco recandosi quanto gli fosse toccato in parte. Il minore, a quanto io reputo, più sensato degli altri, disse che amava di abbracciare lo stato ecclesiastico, e d’andar a compiere in Salamanca gli studii già cominciati. Terminato che avemmo di accordarci e di scegliere i rispettivi nostri esercizii, ci abbracciò tutti il nostro genitore, ed in brevissimi giorni diede esecuzione a quanto ci aveva promesso consegnando ad ognuno la parte sua, che, per quanto mi sovviene, furono tremila ducati in contante; ed acquistato avendo un nostro zio la intera facoltà, n’eseguì il pagamento in effettivo danaro, affinchè la sostanza non uscisse dal ceppo della famiglia. Ci licenziammo tutti e tre dal nostro buon padre in un medesimo giorno; e parendo a me che fosse poco umana cosa lasciare un vecchio genitore con facoltà sì meschina,