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capitolo xxxvi. 401

terminata di restarvi per tutta la sua vita, se non avesse potuto farsi sposa a Cardenio: che avendo ciò risaputo, egli con quei tre cavalieri, se ne andò al luogo di sua dimora senza farle sapere il suo arrivo, temendo che ciò potesse renderla più guardinga: che un giorno veduto aperto il convento, lasciò due dei compagni suoi di guardia alla porta, ed egli penetrò con l’altro nel monastero in traccia di Lucinda: e trovatala appunto nel chiostro, mentre stava parlando ad una monaca, impadronendosi di lei (senza darle adito a verun tentativo per sottrarsi da loro), seco la condussero in luogo dove poi pensarono il modo di partirsi senza opposizione di chicchessia; e tutto ciò eseguirono a mano salva, per esser situato il monastero molto lungi dall’abitato. Soggiunse che Lucinda perdette i sentimenti tosto che si vide in loro potere; che altro dopo d’allora non fece che piangere e sospirare senza proferire parola alcuna, e che finalmente accompagnati così dal silenzio e dal pianto, erano giunti a quell’osteria, dove pareagli di aver trovato il paradiso, e dove finalmente avevano trovato un termine tutte le disavventure.


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