Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
358 | don chisciotte. |
avea minacciato di lamentarsi di lui col marito se persistesse nel suo tentativo. — Va bene, disse Anselmo; fin qua ha fatto Camila resistenza contro le sole parole; fa mestieri conoscere adesso come si regoli a fronte dei fatti. Ti darò domani duemila scudi d’oro da offerirle e donarle, ed altrettanti ne avrai per comprare rare gioie colle quali adescarla; chè le donne, massimamente le belle, sogliono affezionarsi, per quanto sieno caste, a simil genere di adornamenti ed alle comparse brillanti. Resistendo essa a tal prova io ne rimarrò soddisfatto compiutamente, nè ti darò altra molestia„. Rispose Lotario che avendo già cominciato egli avrebbe condotta quell’impresa al suo termine, benchè prevedesse di uscirne svergognato e vinto.
“Ricevette nel dì successivo i duemila scudi, e con essi duemila confusioni, non sapendo che dirsi per nuovamente mentire: stabilì però di fargli credere ch’era Camilla sì contraria ai regali ed alle promesse come alle parole, e che non occorreva proseguire oltre perchè era tempo perduto. Ma la sorte che guidava diversamente le cose, fece che avendo Anselmo lasciati soli Lotario e Camilla, come altre volte solea, si rinchiuse nelle sue camere, e dal pertugio della serratura, guardando e ascoltando, si accorse che in più di una mezz’ora Lotario non disse mai parola a Camilla, nè gliela