gioia e il mio vanto, abbandona il mio asino, lascia il mio bene, fuggi, scappa malandrino, restituisci la roba che non è tua„. Non vi era duopo di tante parole nè di tante ingiurie, poichè Gines alla prima smontò, e pigliando un trotto che molto somigliava ad un andar di carriera si allontanò e sparve in un baleno dagli occhi di tutti. Sancio si avvicinò al suo asino, ed abbracciandolo strettamente gli disse: — Come stai, ben mio, asino degli occhi miei, compagno mio?„ e con questo lo accarezzava e lo baciava proprio come avrebbe potuto baciare una persona. L’asino stava cheto e lasciavasi baciare ed accarezzare da Sancio senza rispondere parola alcuna. Intanto arrivò tutta la brigata, e ad uno ad uno tutti fecero a Sancio le congratulazioni più vive per avere ritrovato il suo asino, e don Chisciotte specialmente, il quale gli disse che non per questo annullava l’ordine dei tre poledri, della qual cosa gliene rese Sancio vivissime grazie. Mentre questi due fra loro s’intertenevano, disse il curato a Dorotea ch’ella aveva spiegata molta bra-