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12 don chisciotte.


Gaula, poichè nulla fu mai d’inciampo alle sue ardite imprese; e non era sì permaloso e piagnone come il fratello, a cui poi non cedeva sicuramente in valore. In sostanza, quella sua lettura lo portò siffattamente all’entusiasmo da non distinguere più la notte dal dì, e il dì dalla notte: di guisa che pel soverchio leggere e per il poco dormire gli s’indebolì il cervello, e addio buon giudizio. Altro non presentavasi alla sua immaginazione che incantamenti, contese, battaglie, disfide, ferite, concetti affettuosi, amori, affanni ed impossibili avvenimenti: e a tale eccesso pervenne lo stravolgimento della fantasia, che niuna storia del mondo gli pareva più vera di quelle ideate invenzioni che andava leggendo. Sosteneva egli che il Cid Rui Diaz era stato bensì valente cavaliere, ma che dovea ceder la palma all’altro dall’ardente spada, il quale d’un solo manrovescio avea tagliati per mezzo