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capitolo xxv. 241

brino; perchè essendo cosa di sì gran pregio, tutto il mondo si armerebbe contro di me per tôrla dalle mie mani; ma giudicandolo un bacino di barbiere non se ne curano. E ne fa prova colui che lo ammaccò tutto lasciandolo in terra senza portarlo seco, come certamente avrebbe fatto se avesse conosciuta la importanza sua. Custodiscilo, amico, chè non mi è duopo valermene per adesso, perchè mi debbo prima spogliare di tutte queste armi e restare nudo come son nato, per attenermi al genere di penitenza usato da Orlando, o a quello d’Amadigi„.

Con questi ragionamenti giunsero appiè di un’alta montagna, che, quasi masso tagliato, sorgeva isolata fra le molte altre che la circondavano. Scorreva d’intorno alle sue falde un ruscello piacevole per un prato sì verde e fiorito che rendeva più vaga l’amenità del luogo coperto tutto di alberi silvestri e di piante e di fiori. Scelse questo sito il cavaliere dalla Trista Figura per fare la sua penitenza, e perciò volgendo attorno lo sguardo, cominciò a dire ad alta voce, come se fosse uscito di senno: — È questo il luogo, o cieli, ch’io deputo e scelgo per piangere la disavventura in cui voi medesimi mi avete posto: è questo il sito ove le mie lagrime accresceranno le acque di questo ruscello, ed i miei profondi ed inces-


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