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capitolo xx. 181


slegò Ronzinante, e si allacciò di nuovo i calzoni. Quando Ronzinante si trovò sciolto, benchè di natura non punto furioso, parve che si risvegliasse, e cominciò a battere i piedi, chè di corvette (con buona pace) non ne sapeva far troppe. Vedendo don Chisciotte che Ronzinante si movea, l’ebbe per buon augurio e come un segnale di doversi accingere alla pericolosa avventura. L’alba intanto finì di spuntare e scorgendosi distintamente le cose, vide don Chisciotte che trovavansi allora tra alti castagni, l’ombra dei quali era molto opaca, e sentì pure che non cessava il rumore dei colpi. Senz’altro indugio die’ degli sproni a Ronzinante, e tornando a prendere commiato da Sancio, gli ordinò di aspettarlo in quel sito tre giorni al più, come gli aveva detto già prima; dopo il qual tempo se non lo avesse riveduto, tenesse per certo che il cielo avea disposto ch’egli lasciasse la vita in quella perigliosa avventura. Tornò a ripetergli l’ambasciata che far dovea da sua parte alla sua signora Dulcinea, e che quanto al pagamento dovuto ai servigi suoi non si prendesse pensiero, mentre avea fatto il suo testamento prima di partire dal paese, in vigore del quale si troverebbe compensato di ciò che gli doveva a titolo di salario secondo il tempo che aveva impiegato a servirlo; ma se per favore del cielo uscisse vittorioso da quel pericolo, tener per cosa fuor d’ogni dubbio il possedimento dell’isola che gli avea promessa.

Sancio si mise di nuovo a piangere, udendo le sconsolate parole del suo buon signore, e deliberossi di non abbandonarlo fino al termine, qualunque fosse per essere, di quella ventura. — Da queste lagrime e da questa onorata risoluzione di Sancio Panza cava l’autore della presente istoria argomento per credere ch’egli fosse uomo ben nato, o almeno cristiano vecchio1. Quell’affezione commosse anche il suo padrone, ma non sì però che mostrasse debolezza alcuna: anzi dissimulando alla meglio cominciò a camminare verso il luogo da cui gli parve che partisse il romore dell’acqua e dei colpi. Sancio seguitavalo a piedi tenendo al solito per la cavezza il giumento, perpetuo compagno della sua prospera e contraria fortuna; ed essendosi buona pezza innoltrati fra quei castani e le altre ombrose piante giunsero in un praticello sotto un’alta balza da cui precipitava un grandissimo volume d’acqua. Stavano pure a pie’ della balza pochi rustici casolari malcostrutti, che sembravano rovine di edifizii anzichè case, dall’interno dei quali si accorsero che partiva il formidabile fracasso di quelle botte che pur non cessavano. Si spaventò Ronzinante al romore dell’acqua e dei colpi, e don Chisciotte, facendogli carezze, a poco a poco

  1. Così chiamano gli Spagnuoli i Cristiani che non hanno fra i loro antenati nè Ebrei nè Mori convertiti.