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volge nella sua mente l’apparsa visione, sempre considera le parole ascoltate, per cui con digiuni, con preghiere, con limosine e con altre opere di pietà si prepara ad avere qualche altro avviso celeste. Passate poche altre notti, di nuovo la gran Madre di Dio circondata dagli Angeli gli appare tutta spirante santo amore, e lo premura allo stesso ufficio pietoso. Allora egli ricolmo di sacro entusiasmo, e non più dubitando della veracità della divina visione, sollecito prega la Vergine a benignarsi di dargli qualche altro indizio più chiaro della sua santissima volontà. La Vergine premurosa di voler manifestare il tesoro delle sue grazie e delle sue materne beneficenze, gli appare la terza volta nel modo seguente: «Celeste Matrona gli si presenta innante, da ogni parte fulgida luce la irradia, il sole in mezzo al suo petto sfavilla. Già egli si sente dal celeste sembiante condotto in quella Grotta, ove al lume divino discerne la Vergine dipinta nel muro, tenente nel grembo il bambino Gesù». Cessata questa terza visione, ecco il pio sacerdote ricolmo di viva fede e di sincera divozione, moltiplica le sue sante preghiere, e la notte seguente solo si mette in cammino, e col nome di Maria sulle labbra e coll’immagine di Maria scolpita nella mente e nel cuore perviene all’indicata collina, giunge alla falda già tutta ingombra di rovinose balze, di spine selvati-

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