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-114 — Un colle, o madre, dove un pensier pio Poche romite celle edificava, E nella pace del suo core a Dio Dal ciglion di quel colle inni levava 11 supplice mortale.... e sorridea Iddio dal Cielo alla felice idea Sull’alba d’un mattin di primavera Con affannata lena ivi sostai— Da quella vetta sì sublime, e altera Bramoso il guardo intorno a me girai.... Tutto allor vidi di Peucezia il piano, E sotto al piè m’apparve il mar lontano. Era quel colle un dì al navigante La stella di salvezza nel periglio...... Lì fermava il marino il guardo errante, Ed il fuoco lontan gli era consiglio..... Poscia benedicea tutto gioioso I romiti del colle avventuroso (2) Oh! come l’alma fatta tutta pura Ivi s’innalza sino al suo Fattore!.... Oh! come nel sorriso di Natura Scende soave la speranza in core!... E dolce nel silenzio della sera T’infiora le labbra una preghiera..... Oh! quanta maestà appare in fronte Ivi al romito di meschina cella!... Oh! come in mezzo ai dumi di quel monte Di nuove rose nostra fè si ahbella...