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76 | il veterano al congresso |
parola d’onore ho creduto d’impazzire. Guardino: ho preso tanti spintoni che da ogni parte ho dei lividi larghi così: ho perso la catenina dell’orologio (una bella catena d’oro.... falso, magnifica), mi hanno acciaccato i piedi, sfondate le coste, e poi soffocavo tra un carabiniere e un bandista che mi aveva piantato il bombardino proprio qui, sul filo della schiena, sotto un sole, che, San Marco benedeto, ci arrostiva il cervello, ma che importa? Quando è caduta la tela e ho visto lassù, vivo, vivo, parlante il nostro generale a cavallo, ho pianto, ho riso, ho urlato, mi son precipitato, non so gnianca mi dove, mi pareva d’essere matto, di stare in paradiso, di sbarcare a Marsala, di combattere a Milazzo.... Mi pareva di vederlo il generale, muoversi, galoppare davanti a noi e gridare, con quella tromba di voce: Bravi fioi! Avanti! sotto, alla baionetta, o vittoria o morte! e viva l’Italia!
Digo mi, che se non mi ha preso un colpo da restar sulla botta è stato un miracolo davvero.
E poi trovo quelli del mio battaglione del ’49 e andiamo verso porta San Pan-