Rifiuto, Nure, Riglio, Chiavenna ed Arda in favorevole posizione e direzione al loro passaggio. Sempre al nord della rammentata via postale e vicino a Fiorenzuola, la strada ferrata si volgerà in rette linee congiunte con amplissime curve per passare opportunamente il torrente Stirone e dirigersi sotto Borgo San Donnino, di dove continuerà nello stesso modo fino al Taro, che conviene passare sotto corrente a poca distanza dal gran ponte sull’Emilia. All’egresso di quel torrente, con altra lunga linea si giungerà passando al Nord del frutteto Reale fino al torrente Parma ove questo bene si presta alla costruzione di un ponte. Qui non sarà ommesso di esaminare se potesse forse la linea passare a mezzogiorno di Parma, costruendo un ponte sul torrente Baganza, e sullo stesso torrente Parma inferiormente a quello detto il ponte d’Attero. Passato il torrente Parma, dovrà la strada ferrata avvicinarsi alla via Emilia verso la porta s. Michele, e ciò tanto nel caso in cui si prescelga il primo, quanto se si adotti il secondo andamento. Giungerà quindi con altre lunghe linee rette ed ampie curve al confine Estense, ossia al torrente Enza, sul quale sarà costruito un ponte, e proseguirà direttamente al nord della Emilia fino presso Reggio. Dopo questa città, che la strada ferrata deve avvicinare verso tramontana, sarà preferita quella linea con cui più facilmente e sicuramente possa edificarsi un ponte sul torrente Secchia in conveniente distanza da Rubiera, per giungere dipoi al nord della città di Modena, oltrepassata la quale, occorrendo alquanto allontanare la strada ferrata dalla Emilia per attaversare il Panaro in luogo opportuno ad un ponte sotto corrente a quello attuale di s. Ambrogio, dovrà la strada ferrata necessariamente condursi al nord di Forte Urbano, da dove proseguirà direttamente fino presso le mura di Bologna. Di qui retrocedendo pel ponte sul Reno si volgerà alla valle superiore di questo fiume e ne seguiterà poi il corso fino alla confluenza della Setta. In questo punto possono prendersi, e debbonsi studiare diversi andamenti per varcare l’Apennino, dirigendo la strada ferrata a Pistoja ovvero a Prato. Per il primo riescono