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disgraziato gli tempesta nel forno; botega de capeler, v. botega.

Capeliera, sf. cappelliera, portacappelli; capeliera de magio, tamburo.

Capelin, sm. cappelluccio; marciar in capelin — detto di signora o signorina: sfoggiare in cappello.

Capelina, sf. cappellaccio; cappellino; cappelluccio, ed è anche voce vilifìcativa con cui s’indica signora, o signorina che porta cappello: — „ Vapeline che spuza de miiscio, ma che no ga cossa meter in boca.“

Capelon, sm cappellone.

Capeluz, sm. cappelluccio.

Capilvenere, sm. adianto, capelvenere.

Capimento, sm. comprendimento, comprensione, discernimento, intendimento.

Capinero, sm. zi. capinera — motacilla atricapilla.

Capir, vn. afferrare, capire, comprendere, intendere: capir per aria, comprendere di colta; capirla mal, met. intenderla male; far, o lassar capir, met. fare, o lasciar intendere; no capir gnente, non intendere buccicata; roba che poi capir ogni stupido, cose di cui s’avvedrebbe un cieco, o Oimabue che aveva gli occhiali di panno, o che conosceva l’ortica al tasto.

Capital, sm. capitale; sf. capitale, metropoli; capital che consisti in bestie grosse, capitale semovente; far capital, met. fare assegnamento; che bel capital, esci, che capitale; perder l’interesse e ’l capital, met. perdere i frutti e il capitale, perdere il ranno e il sapone.

Capitalazo, sm. capitalaccio.

Capitaleto, sm. capitaletto; capitalino; capitaluccio.

Capitalizar, vn. capitalizzare.

Capitanilo, sm. capitano; fem. scherz. capitanessa; bandiera veda onor del capitanio, v. bandiera; xe meio esser paron de barca che capitanio de vapor, v. barca.

Capitar, va. arrivare, capitare, giugnere, giungere, venire; capitar al improviso, venire sopravvento; capitar in te le zate, met. cadere nell’ugne; capitar fra le man, capitare alle mani, ! o tra mano;. capitar in bone man, capitare in buone mani; capitar in punto qualcossa, cadere, o venire in acconcio checchessia; ciaparie come che le capita, prenderle come vengono, — prenderle a vanvera; quel che capita capita, quel che viene alla sorte, — sia qual si voglia che arrivi, — succeda quel che sa succedere.

Capitel, sm. capitello; tabernacoletto.

Capitolar, va. capitolare.

Capitolazion, sm. capitolazione; ferma.

Capitolo, sm. capitolo; aver, o no aver vose in capitolo, avere, o non aver voce in capitolo.

Capo, agg. delicato ottimo, squisito; ameno, originale, stravagante; sm. cattivo soggetto; arnese, masserizia, suppelletile; capo de un partito, capoparte; capo de opera, capolavoro; esser un capo — di cosa squisita: essere colle basette, — essere l’asso; esser un bon capo — chi si sia: essere un buon arnesino; co el capo xe de la mia go in cui i sbiri, prov. placato il cane, facile è rubare, — quando è combinato l’oste si può andare a letto.

Capocazia, sm. capocaccia.

Capogiro, sm. capogiro, giracapo, vertigine.

, sm. capoluogo.

Capomistro, sm. capomaestro.

Capon, sm. cappone; t. mar. capione, ruota; capon mal castrà, gallione; pesse capon, imbriacone, pesce ubbriaco; ala de capon e colo de castron — lo dicono i buongustai; ma è modo a cui corrisponde soltanto in parte il toscano: chi si parte dal castrone si parte dalla ragione, — se volasse il castrone sarebbe migliore del cappone; gaio senza cresta xe un capon, omo senza barba xe un mincion, v. barba.

Caponada, sf. scapponata.

Caponar, va. accapponare, capponare.

Caponera, sf. capponaia, pollaio, stia; met. carcere, gattabuia, prigione; meter in caponera, met. carcerare, imprigionare; tignir in caponera, stiare: — ,, Per ingrassar el pólame bisogna