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Bonagrazia, sf. palchetto; cortesia.

Bonalana, sf. v. antifrastica: buona lana, mala lanuzza.

Bonaman, sf benandata, beveraggio, “buonamano, mancia; ceppo; strenna.

Bonat, agg. bonaccio, bonaccione, bonario, buon pastricciano, pastricciano; ingenuo, semplicione, sempliciotto.

Bonaza, sf. bonaccia.

Bonazada, sf. abbonacciamento.

Bonazar, vn. abbonacciare, bonacciare, rabbonacciare.

Bondante, agg. e avv abbondante, copioso, ridondante.

Bongusto, sm buongusto, buon gusto; squisitezza.

Bonin, agg. buonino.

Bonora, avv. a buonora, a buon’ora, — a buon’otta,“ — per tempo; el scominzia bonora, loc. prov. il bucn dì si conosce da mane.

Bonorissima, avv. per tempissimo.

Bonorivo, agg. precoce: — „Ingegno precoce;“ primaticcio: — frutta primaticcie;“ mattiniero: — „Uomo mattiniero.“

Bonorota, avv. per tempo anzi che no, — piuttosto di buon’ora.

Bontà, sf. bonarietà, bonomia bontà, bontade, bontate; 'aver la bontà', 'aver la bontà', o la compiacenza, — favorire: — „La gabi la bontà de assetar un momentin. = Favorisca attendere un momentino.“

Bontempo, sm. buontempo.

Bontempon, sm. buontempone, uomo che fa tempone, o che si da tempone.

Bonton, sm,. buon gusto, galanteria, moda.

Bonavoia, sf. bonavoglia, buonavoglia.

Bongusto, sm. buongusto.

Bora, sf. borra, bòrrea; pezzo da catasta: — ,, Go comprò un caro de bore che faremo segar per la stua. — Ho comperato un carro di pezzi da catasta che faremo segare per uso della stufa;“ met. stanga: — ^tSti impiegatimi i voi far i grandi e i ga una de quele bore = Grl’impiegatucci vogliono fare i grandi, e hanno una stanga che non si reggono ritti;„ aver bora, o una de quele bore, met. fischiare come un biacco, — non poter accozzare il desinare colla cena.

Boragine, “ sf. bot. borraggine^ borrana — borrago officinalis.

Borbotar, va. lo stesso che barbotar.

Bordada, sf. t. di mar. bordata; met. rabbia, roditura rovello, stizza.

Bordadura, sf filetto, orlo.

Bordar, va. filettare, orlare; met. marinare, sbuffare, arrovellarsi, rodersi, stizzirsi.

Bordel, sm. bordello, chiasso, frastuono, rumore, sussuro; far bordel, abbordellare; andar in bordel, met. andare in disgrazia: — „ No voio andar in bordel per ste macaca.de. = Non voglio andar in disgrazia per coteste corbellerie;“ far bordel de uno, dar la berta a uno, — dargli la cenciata, — renderlo il gufo della veglia.

Bordir, vn. lo stesso che abordir.

Bordizada, sf. bordeggiata.

Bordizar, va. t. mar. bordeggiare, — star sui bordi, — star sulle volte; met. aliare: — „ Dopo che Amalia ghe ga da la fuga el bordiza per la contrada. = Dacché Amalia gli ha dato le pere, alia per la via.“

Bordo, sm. bordo; virar de bordo, mar. arriondare i bracci, e met. girar largo, pigliare il largo: — „ Co ’l ga visto le guardie el ga virà de bordo. = Alla vista delle guardie ha girato largo.“

Borela, sf. boccia; zogar le borele, fare, o giuocare alle boccie; chi che fa, o che vendi borele, bocciaro.

Borelada, sf. bocciata.

Boria, sf. albagia, boria, burbanza, fasto, iattanza, presunzione, alterezza, alterigia — coll’osservazione che l’alterezza talvolta è segno di animo nobile, mentre l’alterigia è sempre argomento di animo superbo e borioso; aver, o mostrar boria, boriare.

Borin, sm. borea, boreale, vento di NordEstNord.

Borina, sf. t. mar. bolina. E. Kosovitz. — Dizionario ecc. 5