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TAB | — 564 — | TRO |
Tabaro; taiar tabari, aggiungasi: fare il gazzettino, o fare un -gazzettino.
Taco; bater i tachi, met. aggiungasi: alzare il tacco.
Tambarar, va. sbraitare, vociare
Tanto, aggiungasi: ogni tanto, a ogni poco, — ogni poco: — „Gli fa ogni poco la carità.“ — „Yiene da lei a ogni poco “
Tegna, met. aggiungasi: tirchio: — *È un tirchio che non darebbe da bere a secchia.“
Tempo, aggiungasi: no aver tempo de butar via, non aver tempo per abbaccare, o non aver tempo per almanaccare.
Tera, aggiungasi: chi che magna tera, geofago.
Tirar; tirar su, aggiungasi: annasare, fiutare.
Tiro, aggiungasi: far un de quei tiri — nel senso di fare a chi si sia cosa spiacevole e dolorosa: lavare il capo, o lavare la testa colla frombola.
Togna, aggiungasi: de fogna, inamato: — «Ghiozzi inamati.“ — „Gli sgomberi sono tutti inamati.“
Tolaza, sf. assaccia.
Tore; esser la tore de Babele, met. aggiungasi: essere il giuoco del biribara, dove chi più vede meno impara.
Tosada, aggiungasi: rapata: — „ Quando viene il barbiere farete dare a’ bimbi una buona rapata “
Traduzionaza, sf. traduzionaccia.
Trasgresion, sf. lo stesso che trasgredida.
Tre, aggiungasi: saltar i tre, met. girare il boccino, — pigliare la scesa di testa.
Triaca; far triaca de un, aggiungasi: fare alla palla con quel tale.
Trono, aggiungasi: esser in trono, met. essere in camerino, o essere allo stanzino — e ciò perchè in Toscana, nel parlar famigliare, per una specie d’eufemismo^ vien chiamato camerino, o stanzino, il luogo comodo.