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STA | - 563 — | SUI |
Stafa, aggiungasi: perder la stafa, met. staffare: — „Staffa ogni momento e poi traballa sul cavallo;“ — restar taeà col pie ne la stafa cascando de cavai, rimanere staffato: — „Buon per lui che rimase staffato solo un istante; se il cavallo se lo trascinava dietro, addio fave!“
Stafilada, aggiungasi: staffilata.
Star; starghe a qualcossa, aggiungasi: attrarre a quella tal cosa: — „I giuocatori attraggono al giuoco.“
Stela, aggiungasi: scheggia: — „Appuntate i pali e le scheggie portatele in cucina.“
Stender, va. distendere, stendere.
Stesso, aggiungasi: lo stesso, particella avversativa: nientedimeno non pertanto: — „Ne tocca d’olio santo, ma nientedimeno continua la tresca“ — „Fu licenziato ma non pertanto non cessa dal farsi vedere ogni giorno.“
Stival, aggiungasi: grazioso come un stivai de cicio, gentile come un chiavistello di prigione.
Storto, aggiungasi: no andar una in storto, met. tenere la fortuna pel ciuffetto.
Strada; trovar la strada, met, aggiungasi: rinvergare la matassa, — trovare il bandolo; strada sfulminada, strada sfondata: — „Strada sfondata tanto che colla vettura non ci si passa.“
Straordinario, agg. straordinario; no esser gnente de straordinario, non. esserci grascia: — „Poetenzolo che non è grascia “ — “Dicevano mirabalia de’ cavalli del X; ma davvero che non c’ è grascia.“
Straza, aggiungasi: met. patano; ciapar le straze, met. pigliare il cencio: — „Dev’esser fatto, capite; pena di pigliare il cencio.“
Strombetada, sf. strombettata.
Strombetar, va. strombazzare; strombettare; sm. strombettìo.
Studiar, aggiungasi: studiar come un can, m. avv. tenere sempre il bacino al mento.
Superbia, aggiungasi: manco superbia, m, prov. la superbia andò a cavallo e tornò a piedi.
Sufiziente, agg. sufficiente; bastante.
Sufizientemente, avv. sufficientemente.
Suizidar, va. suicidare.