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ZIG 526 — ZIM me

un aquila, stiacciare come un picchio, — gridare, o urlare come uno spazzacamino, o come uno stacciaio, — gridare quanto uno ne ha in gola; zigar de le rode dei cari — e simili: cigolare, stridere, stridire; chi più. ziga ga ragion, m. prov. chi più urla ha ragione.

Zigàro, sm, sigaro.

Zigna, sf. cigna, cinghia.

Zignar, va. cignare, cingere, cinghiare

Zigno, sm. zi. cigno comune — cygnus olor.

Zigo, sm. grido, strido — pi. i stridi e le strida: — „Senti quali stridi? che sarà mai.“ — „Si udivan le strida a un miglio di distanza;“ grido festevole del popolo in favore d’alcuno: aura popolare: — „Aura popolare instabile come l’onda del mare;“ zigo de le rode dei cari — e simili: cigolamento, stridìo, stridimento, stridore.

Zìgozaina, sf. smusicata; far una zìgozaina, far ziro ziro: — „Oow quel su violin el fa una zìgozaina de la matina a la sera. = Con quel suo violino fa ziro ziro da mane a sera.“

Ziliera, sf. barella; portar co la ziliera, barellare: — „Han barellato i morti fino a tarda notte “ — „ Barellare due carra di mattoni.“

Zilindrada, sf. cilindrata: — „Favorite dare una cilindrata a questa fotografìa;“ cilindratura: — „ Solo la cilindratura portò via due giorni.“

Zilindrar, va. cilindrare

Zilindricamente, avv, cilindricamente.

Zilindrico, agg. cilindrico.

Zilindro, sm. cilindro: — ,,Molino a cilindri.“ — „ Trovare il volume d’un cilindro;“ tuba: — ,„Esce sempre con la tuba.“ — „Gli han scof’acciato la tuba senza misericordia;“ orinolo a cilindro.

Zima, sf. apice, eapo, cima, estremità, punta, sommità, sommo; margine; hot. glaba, talea: — «Bellissime glabe di geraneo.“ — „Talee appena recise per essere spedite;“ maz-

zocchio: — , I mazzocchi coli’ allesso fanno buono in primavera;“ zima de monte, cresta, cuspide, giogo, vertice, vetta; — de alboro, vetta; esser una zima, met. essere colle basette: — „Cappone colle basette.“ — „ Voler far riuscire colle basette uh piatto dolce;“ essere un capacino: - „Scolare che è un capacino.“ — „ Quanto a disegno lasciatelo, è un capacino senz’ altro;“ essere un corbacchione di campanile, o un formicone di sorbo, — aver pisciato su più di una neve, o aver cotto il cui ne’ ceci rossi: — „Come si fa domand’io a mettersi nelle mani di tal formicone di sorbo.“ — “Ora che s’è intromesso quel corbacchione di campanile la cosa andrà un po’ meglio;“ no tocar la zima dei denti, met. non toccar l’ugola, — essere una fava in bocca all’orso: — «Una frittatuccia che non m’ha toccato l’ugola.“ — „Mezzo litro è per lui una fava in bocca all’orbo;“ esser una zima de forca, met. essere una schiuma di ribaldo, — essére un pezzo di galera, o essere un avanzo di galera, — essere una persona da capestro, o semplicemente: essere un capestro; aver su la zima de la lingua, met. aver in sulla punta della lingua: — .Si chiama, si chiama.. aspettate, l’ho in sulla punta della lingua “ — „L’avea in sulla punta della lingua e m’ è sfuggito;“ de la zima, m. avv. da cima, di cima: — ,. Cascar de la zima del alboro in coieria e no farse gnente = Cadere di cima all’albero in coperta e non farsi niente “ Zimada, sf. cimata; cimatura; tosatura; portarsela zimada, met. fare il quamquam, — recarsi, o stare in sul quamquam, — essere altiero, — portarla alta, — procedere con fasto: — „Dac.chel’han fatto cavaliere se l’è recata in sul quamquam.“ Zimar, va. accimare, cimare; mozzare, scamozzare, troncare, svettare: — „Mozzare un palo.“ — - ,,Scamozzare i capelli.“ — „Svettare un pioppo;“ zimar le ale, tarpare le ali, — rintuzzare la baldanza, l’orgoglio