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Zemento, sm. cemento.

Żemer, va. nicchiare; gemere; che zemi, gemebondo, gemente: — „ Strappa il cuore a vederlo cosi gemebondo.“ — „La bell’ anima gemente.“

Zena, sf. cena; far de zena, allestire, o ammannire la cena, — fare da cena; andar a zena, pòrsi a cena: — „Si pongono a cena in punto alle otto:“ ultima zena, cena del giovedì santo, ultima cena; contrastar el pranzo co la zena, met. non accozzare il desinare colla céna; che ga fato bona, o cativa zena, bene, o mal cenato; magnar dopo zena, per. golosezo, pusignare; andar m leto senza zena, far la .cena di Salvino; chi va in leto senza zena tuta la note se remena, m. prov. chi va a letto senza cena tutta la notte si dimena.

Żena, sf. t. de’ bottai: capruggine; far, o refar la zena, caprugginare; romper, o romperse la zena, scaprugginare; fero de le zene, caprugginatoio

Zenada, sf. cenata.

Zenar, va. cenare. 5

Zenere, agg. cenere, grigio; sf. cenere, e come -idiotismo “ dell’uso toscano: cendere; le zenere, il dì di cenere, o il dì delle ceneri, le ceneri; zenere che resta ne la straza sora la conca de la tissia, ceneraccio, ceneracciolo, cenerata, cenerone; zenere calda che contien ancora qualche bronzeta, cenigia, cinigia; zenere misiada col ledame, cenerone; zenere coi resti de la roba brusada, cenerume, e: cenerume’ vale pure per ciò che è stato ridotto in cenere: — rMi mostrò in aria di sfida il cenerume de’ suoi manoscritti “ — „Era il cenerume della casa han trovato delle ossa umane;“ coverto de zenere, ceneroso: — .„ Voleva eh’ i’ mangiassi una frittata tutta cenerosa;“ chi sufia ne le bronze se impinìssi i oci de zenere, m. prov. chi soffia nella polvere se h’ empie gli occhi; Baco, tabaco e Venere bufa V omo in zenere, ?/?.. prov. Bacco, tabacco e Venere riducon l’uomo in cenere.

Zenerin, agg. -bigio, cenere, cenericcio, cenerino, cinereo, cinerizio, cineruleo, grigio; cenerognolo, grigiastro.

Zenero, sm. genero.

Zeneta, sf. cenerella: — „Fa delle cenerelle da eremita, legumi e pan nero;“ cenetta, cenina, cenino, cenuzza: — „Un cenino dov’erano tre o quattro gatti un vero dormentorio.“ Zenocera, sf. t, de’ sellai: ginocchiello.

Zenociada, sf. genuflessione, ginocchiata inginocchiamento. 2enociar, va. ginocchiare, inginocchiare, — piegar le ginocchia. 2enocion (in), ni avv. ginocchione, ginocchioni, — in ginocchio: — „Lo vidi ginocchione a supplicarla amore.“ — , Sta in ginocchio per tutto il tempo della Santa Messa;“ butarse in zenocion, cader ginocchione: — ,. Cadde ginocchione dinnanzi la immagine di sua madre.; “ pregar in zenocion, met. pregare accettamente: — per quanto accettamente lo pregammo, fu inutile.“

Zensimento, sm. censimento.

Zensor, sm. censore, censuratore, riprenditore. •

Zensuario, sm. censuario, livellarlo, tributario.

Zensura, sf. censura.

Zensurabile, agg. censurabile

Zensurar, va censorare, censurare; criticare, sindacare; correggere, riprendere.

Zenta, sf. mar. dormiente.

Zentenario, sm. centenario.

Zentener, sm. centinaio, centinaro~ — pi. le centinaia; a zenteneri, m. avv. a centinaia,, a carra, — -’ a cestoni, — a barche, — a barrocciate, a misura di crusca, — da abbellirsi, da dare e da serbare, -— per il manico e per il mestolo, — per le -sette peste.

Zenfesimai, agg, centesimale.

Zentesimo, agg. e sm. centesimo, centesmo; guardar fin l’ultimo zentesimo, met. squartare lo zero; no valer un zentesimo, met. non valere un acca, o una buccia di porro, o un corno, o una patacca.