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VIV — 509 — VIZ

Vivandier, sm. vivandiere.

Viver, vn. campare; vivere; poet, e per sim. abitare nella vita. — bere con gli occhi la luce; sm. vivere; cibarie, vettovaglia; el viver, met. il bisognevole, la tornata di casa; viver malamente, condurre pessima vita: — E morto ? sfid’io colla pessima vita che conduceva;“ vivacchiare: — „Si vive forse colla meschina paga? si vivacchia;“ viver ben, o viver de papa, stare come un paper’otto, stare in barba di miccio, — stare in panciolle; viver giorno per giorno, vivere come lo sparviere, dì per dì, vivere giorno per giorno; viver con tuta la , speculazion, vivere di limatura; viver per no morir, met. tirare innanzi per lo stralcio; viver de aria, met. campare, o vivere di spirito santo: — .Come s’impingua a quel modo, domand’io, se campa di spirito santo;“ viver de la disonestà de la molie, campare, vivere, e simili di fusa torte; viver come un selvadigo, met. far vita da cenobita, o da certosino; viver co la testa in saco, met. vivere con la testa nel sacco: — „Quando s’ha famiglia non si può vivere colla testa nel sacco; “ xe vivo quel che la conta, met. ammanna eh’ io lego; più se vivi più se ghe ne senti, m. prov. più si vive e più se ne sente; bisogna viver e lassar viver, m. prov. vivi e lascia vivere, — bisogna leccare e non mordere, — bisogna vivere, e lasciar vivere; chi vivi- sperando mori cagando, loc. prov. chi vive sperando muore cacando, o muore cantando, o muore di fame, o muore a stento, — chi uccella a speranza prende nebbia. -chi vive a speranza fa la fresca danza; più se vivi e più se impara, m. prov. vivendo s’impara, — fino alla bara sempre se ne impara, — s’impara a vivere sino alla morte; chi ben vivi ben mori, tn. prov. chi ben vive, ben muore; bisogna magnar per viver e no viver per magnar, m. prov. si deve mangiare per vivere, e non vivere per mangiare.

Vivo, agg. vivo.; met. forte, gagliardo; frugolino, gaio, irrequieto, vivace; pretto e marnato, — similis-~ simo, — vivo e vero; calzina viva, calce viva; piera viva, piètra viva; farse vivo, met. farsi vivo; tocar sul vivo, met. toccare sul vivo, — toccare uno dove proprio gli duole; no esser, no incontrar, no trovar, no veder, ecc. un anima viva., met. non esserci, non incontrare, ecc anima nata; patir per i vivi e per i morti, patire, o soffrire le pene dell’inferno; 'a viva forza', m. avv. 'a viva forza', di viva forza, per viva forza, sforzatissimamente; a marcia forza, a marcio dispetto; a viva vose, tn. avv. a viva voce, di viva voce; fin che se xe vivi no se sa quel che poi tocar, m. prov. fin che s’ha denti in bocca non si sa quel che tocca.

Vivuda, sf vissuta.

Vizeamiralio, sm. viceammiraglio

Vizebibliotecario, sm. vicebibliotecario.

Vizecanzelier, sm. vececancelliere, vicecancelliere.

Vizeconsolo, sm, viceconsole.

Vizenda, sf. accidente, caso, combinazione, vicenda

Vizendevole, agg. reciproco, scambievole, vicendevole

Vizendevolmente, avv. vicendevolmente, a vicenda, con vicenda; reciprocamente, scambievolmente.

Vizerò, sm. vecerè, viceré.

Vizereal, agg. vicereale.

Vizenzo, nome proprio di persona, Vincenzo.

Vizeversa, avv. per contrario, per l’opposto, viceversa.

Viziado, agg. viziato; t. degli uccellatori: accivettato.

Viziar, vn. contaminare, corrompere, depravare, guastare) infettare, viziare; viziar i usei, met. accivettare gli uccelli.

Vizieto, sm. mal vezzo, vizietto; ciapar el vizieto, met. pigliare il dirizzone: — „Ha finito col pigliare il: dirizzone di andare ogni sera all’osteria.“

Vizilia, sf. vigilia; far vizilia, met. far delle crocette; restare a bocca asciutta, o restare a denti secchi.