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gli esce, — chi de’ panni altrui si veste, presto si spoglia; magnar a modo suo e vestir a modo dei altri, prov. mangiare a modo suo, vestire al modo degli altri, — nessun vede il budello, tutti vedono il mantello.
Vestitazo, sm. vestitacelo.
Vèstitin, sm. abituccio, vestitino, vestituccio.
Vestito, sm: abbigliamento, abito, indumento, vestito, vestimento — pi. i vestimenti e le vestimenta; poet. amanto; vestito scolado, vestito scollacciato, o scollato; — serà, vestito accollato; — de mèza stagion, abito da mezzi tempi; — de istà, abito d’estate; — de inverno, abito invernale; — de festa, abito da festa, abito festivo, abito solenne; — de strapazo. abito usuale; — de casa, vestito da casa; — rico, vestito agiato, o vantaggiato; — tuto de un toco, abito inconsutile; — de mascara, vestito da maschera; — de prete, abito lungo, o abito talare; — che va in tochi, vestito che casca a brani, o vestito che non tiene brano; — che par piturà adosso. vestito che torna bene, o che torna una pittura; aver el vestito zuzà, met. parer preso alla pania.
Veta, sf. agata, agugliata, gugliata.
Veteran, sm. veterano, e così pure al metaforico: — „E il veterano della scuola u — „ Veterani della scienza.“
Veterinario, sm. veterinario, zo•iàtro.
Vetrazo, sm. vetraccio.
Vetrer, sm. vetraio.
Vetrina, sf, invetriata, vetrata, vetriata: — «Vetrata della scansia.“ — „Ha rotto un cristallo “ dell’invetriata in sala;“ vetrina: — „Le vetrine del Corso sono ammirabili.“ — «Vetrina da orefice, da cartolaio, da calzolaio.“
Vetrificar, va. e vn. vetrificare
Vetrificazion, sf. vetrificazione.
Vetro, sm. vetro; fabrica de vetri, vetraia; de vetro, vetrario: — „Arte vetraria “ — „Commércio vetrario;“ come ’l vetro, vetrino, vitreo: — „ Sguardo vitreo; trasparenza vitrea.“ — „Consistenza vetrina; fragilità vetrina;“ vetro del lume, cilindro, scartoccio; — ’ scopio, lente, microscopio.; — del specio, bambola; — de specio picolo, bamb eruolo; — de orloio e de le finestre, cristallo; roba de vetro, mét. cosa di vetro.
Veturin, sm. vetturale, vetturino.
Vezè(farle), far le veci, prendere, o tenere la vece, — prendere, o tenere le veci; in veze, m. avv. a vece, in cambio, in luogo, in nome, invece, in vece,, in quella vece.
Via, sf. via,; e quale particella esortativa: animo, orsù, su; e quale particella remissiva: via: — „Se avesse portato qualche denaro a conto, via; ma nulla è troppo poco;“ via vai, via va: — «C’è un via va di gente che dà il capogiro;“ a la maledeta via, m. avv. alla carlona, alla sbracata, — abborracciatamente; per via de causa di; butar via, buttare, o gettare via, e met. dilapidare, dissipare, fondere, scialacquare, sperperare, — spendere in cacio bacato; meterla via, met. attaccare che che si sia all’arpione, o alla campanella dell’uscio.
Viagiada, sf. viaggio.
Viagiar, va. viaggiare, — far viaggio viagiar cambiando cavai a ogni posta, viaggiare a cambiatura; viagiar come un baul, met. viaggiare come i bauli; chi che xe mato per el viagiar, andarino.
Viagiator, sm. viaggiatore; comeso viagiator, commesso viaggiatore.
Viagio, sm. viaggio; bon viagio, met. a buon viaggio: — „E partito ? a buon viaggio così non ritornasse;“ far un bon viagio, andare a buon viaggio; dar el bon viagio, dare il buon viaggio; far un viagio e .do servizi, mef, fare una via, o fare un viaggio e due servigi, — battere due chiodi a una calda — imbiancare due muri con un medesimo alberello.
Vial, sm. viale.
Vibrar, va. e vn. vibrare, e quale frequentativo: vibreggiare.