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mille, — voler che pur fosse; star veder, stare a vedere: — „Sta a vedere ohe dovrò anche rifargli le perdite;“ vedaremo, o la vedaremo — forinola di minaccia: si vedrà, — vedremo, o la vedremo; esser ben, o mal visto, essere bene, o mal veduto, — esser ben, o mal visto; veder e no veder, met. essere, o stare sul tavolello, — essere in sul crollo della bilancia. — vedere e non vedere; aver la bocca sulla bara; veder, o far veder le stele. met. vedere le lucciole, o veder le stelle, e come intensivo: vedere, o far vedere le stelle a meriggio, o a mezzodì;, far veder Venezia, met,. far veder Pisa; dal veder o no veder, m. avv. a vedere e non vedere, che è che non è, dal vedere al non vedere, in un batter d’occhio, in un bacchio baleno, in un tratto, da un momento all’altro, impensatamente, vattiveggendo; vederse cussi, o culi, vedersi in tale, o tal condizione; quel che se senti creder niente, quel che se vedi creder la metà, prov. quel che vedi, poco credi; quel che si sente, non creder niente; vedi più quatro oci che due, m. prov. vedon più quattr’occhi che due.

Vedovo, sm. vedovo; de vedovo, vedovile: — ,.Lutto vedovile.“ — „Stato vedovile.“

Vegetal, agg. vegetabile, vegetale, vegetativo.

Vegetar, vn. vegetare — e così pure al metaforico.

Vegetazion, sf. vegetazione.

Veiar, vn. vegghiare, veggiare, vegliare.

Vela, sf. vela; bagnar le vele perchè le tegni meio ’l vento, inamidare le vele; sfiorir le vele, mar. aghindare le vele; far vela, commettere, o dare le vele al vento, o ai venti; a vele sgionfe, met. a vele gonfie, o a piene vele, o a tutta vela: — „Gli affari non gli vanno a piene vele.“ — „Azienda che va a tutta vela.“

Velada, sf. falda, giubba con le falde, giubba lunga, velata: — „E chi non lo conosce il verso famoso: Rispose trionfante: E la velata.“

Veladin, sm, v. met. abituzzo, bat ticulo: — «Gramaccio lo fanno uscire; con quel batticulo.“

Velado, agg. velato; met. nascoso, occulto.

Veladon, sm. v. met. pastrano, tabarro.

Veladura, sf. velatura.

Velar, vn. corruscare, met. cela- re, coprire, nascondere; velar Vocio,: met. velar l’occhio. ’

Velegiar, va. mar. veleggiare, ve lifìcare.

Velen, sm. tosco, veleno, veneI no; poet. aconito; met. livore, rabbia, rovello, stizza; assenzio: — „ Questo xe tanto velen per quel povero vecio. = Quest’ è tanto assenzio per quel povero vecchio;“ magnar velen, met, prendere veleno: — „ Graziosa, prende veleno e tenta sorridere; “ spudar velen, met. sputar fuoco: — «Sputa fuoco contro il Consiglio, il cialtrone;“ aver la boca come ’l velen, met. aver la bocca amaricata; ogni bissa ga el su \ velen, prov. non c’ è tizzone che non abbia il suo fumo — anche la mo- sca ha la sua collera, — ogni serpe i ha il suo veleno, — non c’ è pelo j per piccolo ch’ei sia che non abbia l’ombra sua; el velen sta ne la coda, \ prov. la coda è la più diffìcile a scorticare, — il veleno sta nella coda.

Velenada, s/’. avvelenamento, tossicatura.

Velenar, va. avvelenare, attosca- re, velenare. ’

Velenoso agg. velenoso, venefìj co, venenifero, venenoso, veninoso; met. dannoso, micidiale, pestifero. I Veler, sm. mar. velaio, velettaio.

Veleta, sf. tendina.

Velion, sm. veglione.

Velo, sm. velo; tirar un velo, o tirarghe sora un velo, met. metterci una pietra, — porci un pietrone, — stender un velo: — „Il passato è passato, poniamci un pietrone e torniamo amici come prima.“

Velozipede, sm. velocipede.

Velozipedista, smf. velocipedista.

Veludo, sm. velluto; esser, o parer un veludo, met. essere, parere, o E. Kosovitz. — Dizionario ecc. 32