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Undise, agg. undici.
Undizesimo, agg. undecime, undicesimo, decimoprimo
Ungarese, agg. e sm. magiaro, ungarico, ungaro, ungherese.
Unguento, sm. unguento; onzer col unguento, unguentare; unguento spudacin, met. unguento bocchino.
Uni, agg. ogni.
Unico, agg unico, unigenito: — „Gesù Cristo è il figlio unigenito di Dio padre esser unico, o esser unico nel suo genere, met. essere il tibi soli: — «Questo fucila è roba del tibi soli.“
Unida, sf. linimento, unione.
Unificar, va. unificare.
Unificazion, sf. unificazione.
Uniformarse, vnp. conformarsi, uniformarsi; rassegnarsi.
Uniforme, sf. divisa.
Union, sf. congiungimento, collegamento; concordia; unione; unione che fece Gesù Cristo in sè delle due nature divina ed umana: unione ipostatica.
Unir, ia. adunare, aggiungere, congiungere, unire.
Universal, agg. universale, e detto de’ concili di Santa Chiesa: ecumenico
Unzion, sf. unzione.
Uragano, sm. procella, tormenta, uracano, uragano.
Urce, specie d’inter. via vergognati, vergogna — e simili.
Urinal, sm, orinale, pitale, — vaso, o vaso da notte; urinai per i malai, storta.
Urlada, sf. bercio; strillo, radamente, urlo; ruggito; urlìo.
Urlar, va. berciare; strillare, urlare; urlar come un disperà, met. stiacciare come un picchio, — urlare come un berrettaio.
Urlo, sm. lo stesso che urlada.
Ursula, nome proprio di persona: Orsola.
Urta (ciaparin), m. avv. prendere a urto, o prendere in urto, — prendere sotto cuccuma, — voler male a chi si sia, averci rancore.
Urtada, sf. cozzo, spinta, urtamento, urtatura, urtata, urtone.
Urtante, agg. importuno, noioso, seccante, stucchevole.
Urtar, va. urtare; inimicare,, offendere,, provocare; tornar urtar, riurtare; urtar le rece, met. offendere le orecchie; urtarse con qualchedun, met. cozzare con quel tale, — avere degli attriti con esso lui.
Urton, sm. lo stesso che urtada.
Usado, agg. usato; abituato, consueto, solito, usitato, usato; esser usado a tuto, met. essere da bosco e da riviera, essere avvezzo alla scarmiglia; pan usado, met, pane rotto.
Usanza, sf. consuetudine, costumanza, costume, maniera, usanza, uso; ciapar l’usanza, m. avv. prendere in usanza, — far l’abito: — „Ci ha fatto l’abito d’andare all’osteria.“
Usar, va. adoperare, usare; essere consueto, essere solito, costumare, solére: — „Soleva far festa pel-, su’ onomastico:“ — „Soglion venir tardi.“
Usel, sm. uccello — pi. uccellame; uccelli; discorso, o trattato intorno agli uccelli: ornitologia; chi se ne intende, o si occupa d’ornitologia: ornitologo; mezo sorzo mezo usel, zi. pipistrello; usel de pasagìo, uccello di’ passo, o uccello migratore; usel che no fa pasagio, uccello statino:* — „Le cotornici sono uccelli statini, e così i passeri;“ — levado del nido, uccello guascherino; — del beco gentil, uccello dal becco fine; — che ga più de una femina — ~ come p. e. il gallo: uccello poligamo; — che ghe ne ga una sola — come p e. il passero, la pernice, il colombo: uccellomonogamo; — apena ciapado, uccello presicelo; — de cheba, uccello chiusato; — de vista, uccello alluminato; — orbo, uccello cieco: — de canto, uccello canoro; — che se tien in cheba per el su canto, uccello cantaiuolo; el più debole usel de una ni dada, lo scria;