Pagina:Dizionario triestino (1890).djvu/449

STE — 448 — STI

Stravanzar, vn. stravanzare.

Stravedo, agg. stravecchio.

Straveder, vn. travedere, averle traveggole; far un straveder, met.. fare uno sproloquio, mettere il campo a romore.

Stravestì, stravisti, sm poliziotto.

Straviada, sf distrazione, sviamento, traviamento.

Straviar, va. sviare, straviare, traviare: — „Le cattive compagnie traviano la gioventù;“ distrarsi: — „Tanto per distrarsi è andato a Venezia.“

Stravinzer, vn. stravincere.

Straviziar, vn. disordinare, straviziare, stravizzare.

Stravoler, vn. stravolere.

Straza, sf. cencio, straccio; toppone; ciarpa; sobbaggiolo; detto di libro tristo e lacero: acciugaio; pi. met. ciarpame, sferre; masserizie, suppellettili; vestimenta; agg. grande, grosso, voluminoso: — „Una straza de fetà. — Una straza de can. — Una straza de fagoto. = Una fetta tanto fatta. — Un grosso cane. — Un fardello voluminoso;“ — e così altre infinite, usandosi“ aggettivamente la voce straza quale superlativo di quasi tutti gli aggettivi; straza dei piati, ceneracciolo, e ceneracciolo chiamasi pure quella straza colla quale si copre la conca del bucato; — de forbir, strofinaccio, stofinacciolo; — dei barbieri — sulla quale puliscono i rasoi: barbino; — del fero de sopresar, presa, pugnetta; dar le straze, met. mettere in un calcetto, — dar pan per cena, — far la barba e il contrappelo: — „ Quanto a tresetti dà pan per cena a quanti siete;“ andar zo come una straza, cadere come un cencio; vignir zo come una straza, m. de’cacciatori: fare un ferraiuolo: — , Colpita a morte fece un ferraiuolo;“ cior su le su straze, met. pigliare il cencio, — pigliare le carabattole, o pigliare le sue carabattole: — „Se non ti piace così piglia le tue carabattole e vattene col nome del Signore;“ aver, o no aver una straza, met. avere, o non avere un cencio: — sNon ha un cencio di cappello.“ — „Anco quel cencio di vestituccio c’ha, l’ha di seconda mano;“ cavar, o cavarse fora de le straze, met. cavare, o levare uno di cenci, — uscir di cenci; far vignir una straza — un abito, ecc.: ridurre un cencio; diventar una straza, met. diventare un cencio: — „ Quell’abito è diventato un cencio;“ vignir come una straza, met. venir bianco come un panno lavato: — „Al veder investire quella donna è diventato bianco come un panno lavato;“ le straze svola sempre in aria, prov. i eenci volano all’aria, — i poveri s’ammazzano e i signori s’abbracciano, — i poveri sono i primi alle forche e gli ultimi a tavola; ogni straza xe bona per casa, prov. per la notte ogni cuffia è buona.

Strazabile, agg. spacciabile.

Strazacavei, sm. bot. lappola.

Strazacuor, sm. affanno, ambascia, angore, angoscia cordoglio, passione, struggicuore, travaglio.

Strazada, sf. cenciata: — „Lo scacciò di cucina a cenciate;“ laceramento; lacerazione, stracciamento: — «Ve’ qual lacerazione ha fatt’il cane del tu’ cappello; ’ dilapidamento, scialacquo, sciupìo: — B Fondi spreca di quello scialacquo se ne accorgerà sul tardi senz’ altro.“ Strazadura, sf. stracciamento, stracciatura.

Strazado, agg. cencioso.

Strazar, va. stracciare: — >,Vestiti stracciati.“ — Stracciò tutti gli atti;“ met. bacchettare; dilapidare, fondere, scialacquare, sperperare, — fare alla palla: — „In casa del sor Pompeo del vino ne fanno alla palla. “

Strazaria, -sf. bottega da rigattiere; pi. met. bazzeccole, cenciame ciarpame, sferre: — „Tiene tanto di quel cenciame nella su’ stanza che quasi non può’ passarvisi;“ gingilli, ninnoli: — „Non mi finiscono le fanciulle amanti de’gingilli.“

Strazariol, sm. cenciaio, ceneiaiuolo, ferravecchio/ rigattiere, stracciamolo; met. pezzente, povero, misero, gramo, tapino.