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Stralongo, agg. stralungo.
Stralunado, agg. stralunato, torvo; adirato, collerico.
Stralunar, vn. stralunare; aver la luna a rovescio.
Stralusente, agg. stralucente.
Stramagfnar, va. strippare, e con voce bassa: sbasoffìare.
Stramato, agg. arcimatto, arcipazzo, pazzo a bandiera.
Stramaturo, agg. arcimaturo, maturissimo, più che maturo.
Stramazada, sf. materassata; stramazzata, stramazzo, stramazzone.
Stramazar, va. stramazzare, — spianare uno in terra; vn. stramazzare, cadere, gettarsi — e simili — a stramazzo
Stramazer, sm. materassaio.
Stramazeto, sm. materassina.
Stramazo, sm. materassa, materasso, materazzo; t, di giuoco: stramazzo; stramazi de scalo, mar. parati; sbater i stramazi, divettare le materasse; farghe i ponti ai stramazi, puntare le materasse; molarghe i ponti ai stramazi, spuntare le materasse — e vale cosi pure al neutro: — „A furia di strusciarsi sopra si è spuntata la materassa “ — „ Vorrebbe che le materasse non si spuntassero mai più.“
Strambalado, agg. strampalato (Gherardini), strampalato.
Strambarla, sf. citrulleria, minchioneria, stramberia: — „Dice certe citrulleria che fa pietà.“
Strambaleria, sf. strampalataggine, strampaleria.
Stramberà, smf. strambo, avventato, stravagante: — „È un tantino stravagante, ma in fondo è un uomo di cuore;’ discolo, prodigo sperperatore-, — „Nelle mani di quello sperperatore la facoltà può dirsi beli’e spacciata.’*
Strambezo, sm. arrosto, avventataggine, avventatezza, strambità: — „Va chiamata avventataggine e non ardire.“ — „Causa quell’arrosto la cosa finì in bene.“
Strambo, agg. avventato, disadatto, disavveduto, inconsiderato; muso strambo, met. faccia insolita; butarse strambo, met. uscir dal solco.
Stramboto, sm. goffaggine, sproposito, svarione
Stramezar, va. stramezzare, tramezzare: — . Faccia tramezzare questo locale, è troppo grande così;“ vnp. frammettersi, impacciarsi, ingerirsi, interporsi, int’ramettersi. intromettersi, tramezzarsi: — „Volle intromettersi e ci rimiàe la lana.“
Strampalàdo, agg. e sm. strampalato, strampalatore.
Stramortir, vn. ammortire, tramortire; smarrirsi.
Strampalada, sf. strampalateria, strampaleria.
Stranfada, sf. dilapidamento, spargimento, sperperamento, sperpero; sciupìo, strucinìo; — .Han fatto uno sciupìo di quelle salsiccie che non par vero.“
Stranfar, vn. strucinare: — „Hanno strucinato in due mesi una botte di vino.“ — „Strucina il patrimonio che è una consolazione.“
Stranfon, agg. dilapidatore, dissipatore, prodigo, scialacquatore, sperperatore; sciupone, strubbione strucinatore: — „TJho sciupone compagno i’ non l’ho ancor visto.“
Stranga, sf. barriera.
Strangolada, sf. strangolamento, strangolazione.
Strangolapreti, smp. t. de’ cucinieri: strozzapreti.
Strangolar, va. strangolare, strangulare, strozzare.
Strangulin, sm. art. e mest. agucchia.
Stranio, agg. estrano, istrano, strano; disdicevole, inusitato, stravagante,; parer de stranio, m. avv. pare-, re, o sembrare distrano.
Stranudada, sf. starnutamelo, starnutazione, starnuto.
Stranudar, va. starnutare, starnutire, stranutare, stranutire.
Stranudela, sf. condìsi, erba lunaria, starnutella, stranutiglia, zappariglia; t. med. enrino, errino, starnutiglia — è un medicamento cefalico fatto dalla radice dell’elleboro bianco.