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gliuomini, affogapersone, ammogliatore.

Sensalazo, sm. sensalaccio.

Sensaria, sf. mediazione, senseria.

Sensazion, sf. sensazione; colpo, impressione.

Sensibilità, sf. sensibilità, sensibilitade, sensibili tate; diminuzione, o perdita della sensibilità: anestesia.

Senso, sm. senso; che ha vari sensi — dicesi di -vocaboli, espressioni — e simili: polisenso; senso che si prova vedendo cose che ci destano o tenerezza, o schifo: àscaro; senso comun, senso comune; bon senso, buon senso, o senso retto; perder i sensi, perdere, o smarrire i sensi.

Sensual, agg. sensuale.

Senta, sf. calastra, castellata, sedile.

Sentada, sf. seduta, sentata; dar una sentada, sedersi.

Sentar, va. assidere, sedere; sm, sedere; sentarse de le bestie co le solegambe de drio, acculare; star sentai in tola, discombere; star sentai tignindo i pii sui traversi de le careghe — e simili: tenere i piedi al pollaio; star sentai su do careghe, v. carega; sentar de le caroze, v. caroza. Sentenza, sf. sentenza, sentenzia; sentenza memorabile di qualche illustre: apoftegma, apotegma; sentenza, o precetto utile a ben governarsi: adagio; dire molte sentenze, recare, scrivendo, molte sentenze: sentenzieggiare; spudar sentenze, met. sbolgettare, o sputar sentenze; xe meio un magro acordo che una grassa sentenza, v. acordo.

Sentenzeta, sf. sentenzinola; concettino, motto concettoso.

Sentenziar, va. giudicare, sentenziare, — dar sentenza; sentenzieggiare.

Sentida, sf. udita.

Sentimental, agg. sentimentale; met. lezioso, svenevole.

Sentimentin, sm. sentimentuzzo.

Sentimento, sm. sentimento; intelletto, senno; esser fora de sentimento, esser fuor del sentimento, — uscir dal sentimento; no aver el su bon sentimento, mancare a chi sia qualche venerdì, — non avere quel tale tutti i suoi mesi; far perder i sentimenti, met. levar di sentimento: — „TJno urla, uno batte, l’altro pesta levano proprio di sentimento. Sentinela, sf. ascolta, piantone, scolta, sentinella, vedetta; meterse, o star in sentinela, met. mettersi, o stare di piantone; casoto de sentinela,, v. casoto.

Sentir, vn. assitare, sentire: — „Mi sento un freddo addosso che gelo;“ udire: — „ Udiste? i ricchi soli sanno amare come si conviene;“ avvertire: — „Fu avvertita questa notte una scossa di’ terremoto;“ el sentir — coll’orecchie: l’udito; •— col naso: l’olfato; — col palato: il gusto, o il palato; — con tutto il corpo e più specialmente colle polpastrelle delle dita: il tatto; farse sentir, met. farsi intendere, farsi sentire: — „ Grida strepita, e quando è il momento di farsi intendere diventa un pulcin bagnato;“ sentir avanti, met. presentire, — sentire dinanzi; sentir ’l gusto, sentire: — .Fallo pure, lo. -sentirai; * sentirse ben, o mal, sentirsi bene o male; sentirse, o no ~ sentirse — di fare alcun che: sentirsi, o non sentirsi, sentirsela o non sentirsela: -— „Non me la sento oggi d’andare a teatro;“ sentirse boier, met. sentirsi rimescolare; per aver sentì dir, per sentita dire:— „Se è proprio una spia io non lo so, parlo per sentita dire: in ogni modo se qualche cosa non c’è la campana non suona;“ no sentirse — il naso, i piedi, eco. per freddo: essere perduto del naso, ecc.; no volergliene sentir nanca parlar, met. non voler sentir niente: — „Non rammentatemi quell’ingrato non ne vo’sentir niente;“ esser la prima che se senti, met. giugnere nuova: — „S’è maritata? questa mi ghigne nuova;“ sentimo anca questa, m. famigliare: all’altra bellissima ottava; roba che no se ga mai sentì, cosa inaudita; più se vivi e più se ghe ne senti, prov. più si vive e più se ne sente; quel che se senti creder gnente, quel che se