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Riverberar, vn. rinverberare, riverberare.
Riverbero, sm. reverbero, riverbero; riverberazione.
Riversa, sf. rovescia, rovescio; far le ròbe a la riversa, met. mangiar l’arista lessa, o mangiare il porro dalla coda; ciapar a la riversa, met. pigliare le cose a rovescio; man riversa, v. manriversa.
Riverso, sm. rovescio; al riverso, ni. avv. a rovescio, dal rovescio; ogni drito ga ’l su riverso, v. drito; riverso de la medaia, v. medaia.
Rivinzer, vn. rivincere.
Rivinzita, sf. rivincita.
Rivolger, va. rivolgere.
Rivoltada, sf. rivolgimento, rivoltamento; sconvolgimento.
Rivoltadina, sf. rivoltatina
Rivoltar, va. avertere, rivolgere, volgere, voltare; zercar de rivoltarla, — intendasi di rimediare al mal detto: rimpolpettarla.
Rivoluzion, sf. rivoluzione.
Rizada, sf. arricciatura.
Rizar, va. e vn. arricciare, inanellare, ricciare; ergere, rizzare; accotonare; fero de rizar, calamistro; forfè de rizar, stiaccia.
Rizerca, sf. ricerca; ricerca accurata: disquisizione.
Rizercado, agg. ricercato scelto, squisito; affettato, smanceroso.
Rizercar, va. addomandare, ricercare, riclii edere.
Rizercateza, sf. ricercatezza.
Rizeta, sf. ricetta.
Rizetacolo, sm. recettacolo, ricettacolo
Rizetario, sm, ricettario.
Rizever, va. accogliere, raccettare, ricevere.
Rizevimento, sm. accoglienza, ricevimento.
Rizevitor, sm. ricevitore.
Rizevuda, sf. ricevuta.
Rizino, sm. bot. cacapuzza, catapuzia, ricino — ricinus. communis; semenza de rizino, clierva; oio de vizino, olio di ricino.
Rizo, agg. arricciato, crespo, ricciuto; sm. crespo, riccio; t. degli uccellatori: cartoccio; far i rizi, fare i ricci, e quale modo degli uccellatori: accartocciare: — „S’ accartocciano i cespugli, e ne’ cartocci si piantano i panioni,“
Rizonzer, va. abboccare, rifondere, rinfrescare: — „Son giunti due altri cacciatori, bisogna rinfrescare il brodo.“
Roba, sf. roba; cose, masserizie, suppellettili, utensili; biancheria; indumenti; roba de botega, affettato; — sforzada, vivanda agrodolce; roba de incanto, met. cose di fuoco; roba del altro mondo, met cose che non ne tengono neanche gli speziali; far mal volentieri una roba, andare a una cosa come la biscia all’incanto, o. andarci come il ladro alla forca; seminar la roba, met. lasciar dietro a sè lo strascico come le lumache: — „Il cappello l’ha nel salotto, i manichini in cucina, la sopraveste l’ha lasciata in giardino: è proprio come le lumache che si lascian dietro lo strascico;“ far la roba senza testa,, met. arare col bue e coli’ asino; esser una gran roba, met.. essere un gran destino; no esser roba robada, met. non esser roba di rubelio; farse generoso co la roba dei altri, far dell’altrui cuoio larghe corregge; la roba la xe per meterla, m. prov. la roba è fatta per i bisogni; la roba bona se loda sola, prov. il buon vino non ha bisogno di frasca; chi che maniza la roba dei altri qualcosa ghe resta tacà, prov. chi maneggia quel degli altri non va a letto senza cena; chi no roba no ga roba, prov. chi non ruba, non ha roba; chi tien la roba trovada xe un ladro, prov. roba trovata e non consegnata è mezzo rubata; chi da in credenza perdi la roba e V aventor, v. aventor; roba che se poi brusar, e roba che. no se poi brusar, v, brusar; roba: de farghe tanto de capei, v, capei; la roba sporca bisogna lavarla a casa, v. casa; roba de dodi, v. ciodo; roba senza esempio, v. esempio; ròba fata per forza no vai una scorza, v. forza; roba dei nostri noni, v. nono.; aver vudo una roba per un toco de pan, v. pan; petosto che roba vanza crepa panza, v. pan-