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nata volontà, e: in ischerzo, per burla, per celia, per giuoco; a posta corente, a corso di. posta; de sta posta, m. avv. di questa posta

Postai, agg. postale.

Postezipar, va. posticipare.

Postezipatamente, avv. posticipatamente.

Postezipazion, sf. posticipazione.

Postier, sm. postiere; portalettere.

Postilion, sm. postiglione.

Postisin, sm. posticino.

Postizipar, e derivati, lo stesso che postezipar, e derivati.

Postizo, agg. posticcio; artefatto, finto.

Posto, sm. posto; luogo; grado, ufficio; t. de’ cacciatori: posta; posto davanti dei legni de poder alzar e sbasar, sederino; esser el posto scalognoso, m. de’ giuocatori: essere morto su quel posto un ebreo; meter al posto, postare; ehi che va del osto perdi ’l posto, v. osto.

Potaciada, sf. imbrattamento; imbratto.

Potaciar, va. imbrattare insudiciare; adulterare; vnp. ingollare di ogni specie medicamenti.

Potacion, agg. lordo; sudicione.

Potamarina, sf. zi. medusa, pelagia, polmone marino, potta di mare, pottamarina, rizostoma — varie specie di coelenterata.

Povoro, sm. accattone, accattapane, accattatore, accattatozzi, mendicante, mendico; povero; agg. e sm. gramaccio, gramo, infelice, pezzente, povero; pusillanime, pusillo; povoro de spirito, met. povero di spirito; aver del povoro, esserci del povero: — „In quest’abito c’è troppo del povero;“ far finta de esser povoro, tenere il cappone dentro e gli agli fuori; far finta de esser rico essendo povoro, esser ricco di pel d’anguilla; povoro mi, povero ti, povero lu, inter. meschino me, o meschino a me, a te, ecc., — povero me, o povero a me, povero te, o povero a te, ecc.; l’istà xe el paradiso dei poveri, v. istà.

Pozacarte, sm. calcafogli, calcalettere, gravafogli.

Pozangara, sf. pozza; pozzanghera.

Pozar, va. appoggiare, poggiare; addossare.

Pozatesta, sm. appoggiacapo.

Pozo, sm. pozzo; far veder la luna in pozo, v. luna.

Prà, sm. prato; di prato: prataiuolo, pratense: — „Fiori prataiuoli.“ — „ Allodola pratense;“ drio el monte xe el prà, v. monte.

Pradaria, sf. prateria; prateria galleggiante: cuora, quora

Pradisel, srn. praticello.

Pramatica, sf. prammatica; esser una roba de pramatica, met. essere di rubrica quella tal cosa: — „Per natale è di rubrica il mandorlato.“

Pransar, pranzar, va. desinare, prandere pranzare.

Pranso, pranzo, sm. desinare, pranso, pranzo; poet. prandio; far de pranzo, allestire il pranzo; invitar a pranzo, Invitare a pranzo, e con forinola cerimoniosa: invitare a far penitenza: — „Domenica ella è invitata a far penitenza da me;“ far a pranzo qualche cossa de più, fare rialto: — „Figlie care, domani avremo a pranzo un giovanotto, e chi sa!... bisogna far rialto ad ogni buon conto.“

Pratica, sf. pratica; met. abilità, destrezza; far pratica, far pratica, o far la pratica; meter in pratica, mettere in effetto. — praticare, — mettere, o porre in pratica; la pratica vai più de la gramatica, v. gramatica.

Praticar, va. praticare; aver commercio, praticare; varda chi pratico ti savarà chi son, rn. prov. saluti di birri giustificano le persone.

Precauzion, sf. precauzione; mancanza de precauzion, disavvisamento.

Predar, va. predare, — far preda, — spogliare predando.

Predestinar, vn. predestinare.

Predestinazion, sf. predestinazione.

Predica, sf. predica; esser un turco a la predica, met. cuocer bue, — esser pergola, — essere un turco alla predica.

Predicar, va. predicare, e con