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PIS | — 829 — | PIZ |
Pissin, sm. v. bambinesca: piscio; far pissin, pisciare.
Pisson, pissoto, sm. piscioso.
Pissota, sf. met. piscialletto, pisciona: — „La moglie del pentolaio ha dato alla luce una piscialletto.“
Pistaciada, sf. pistacchiata
Pistacio, sm. bot. pistacchio — pistacea vera.
Pistola, sf. pistola; pistola assai picola, ammazzagatti.
Pistolaza, sf. pistolaccia.
Pistoletada, sf. pistolettata
Piston, sm. t. mus. cornetta; t. de’ cacciatori: fucile che si carica per bocca.
Pistrin, sm. pistrino.
Piter, sm. testo.
Pitima, sf. crudezza; met. cautero, pittima, pittima cordiale.
Pitocada, sf. pitoccheria.
Pitocar, va. accattare, mendicare, battere la birba, pitoccare, — far il pitocco; questuare; el pitocar — in forza di sostantivo: accattonaggio — il vile mestiere degli accattoni per le strade; questua — l’accattare de’ religiosi, e di certe compagnie laicali. L’uno è vietato dalle leggi, l’- altro se non ammesso, tollerato.
Pitocaria, pitocheria, sf. pidocchieria, pitoccheria; grettezza, spilorceria; accatteria, tapinità.
Pitoco, sm. accattone; gramo, misero, povero, tapino; el pitoco bati do volte, m. prov. l’impronto vince l’avaro.
Pitor, sm. pittore, — f. pittrice; pitor che pitura a fresco, frescante.
Pitosto, avv. lo stesso che petosto.
Pitoruzo, sm.. frustapennelli, pittorello, pittorino, pittoruccio, pittoruzzo, — pittore da sgabelli.
Piturà, agg. dipinto, pinto, pitturato; poet. pitto; parer piturà, o parer piturà dosso — detto di vestimenta: stare dipinto, o stare a pennello, — tornare una pittura.
Piturar, va. dipignere, dipingere, pitturare; colorare, colorire; piturarse ’l viso — per ambizione, o per ornamento: azzimarsi, impiastricciarsi, — darsi il bianchetto; — per adattare la faccia al personaggio che si vuol figurare: truccarsi; piturar a fresco, dipingere a fresco — se si dipinge sul muro intonacato di fresco, e: dipingere a buon fresco — se si dipinge sul muro a intonaco ancor molle, cioè facendo far l’intonaco volta per volta per il pezzo che deve essere dipinto nella giornata
Più, avv. più, vieppiù; esser un de più, met, essere un di più; de più, m. avv. da più; di più; per de più, m. avv. oltre a ciò, — per di più, — per giunta, — per soprassello; ne più ne meno, nè più nè meno; a più no posso, a più non posso; de sora più, di sopra più, — di soprappiù.
Piularse, vn. annoiarsi, seccarsi, stuccarsi; appillottarsi, far sedile di botte.
Piuma, sf. penna, piuma; colui che vende e acconcia penne da ornamenti femminili: pennaio; senza piume, implùme; piuma riza, piuma arricciata; de piume compagne, di eguale pennaggio: — „I tacchini son press’a poco tutti di egual pennaggio;“ esser una piuma, o pesar come una piuma, met. essere una galla, — pesare quanto una galla.
Piumin, sm. coltrice: — »Coltrice di peluria d’oca.“
Piva, sf. linguetta; tornar co le pive in saco, met. tornar con le pive nel sacco.
Pizafarai, sm. accendifanali, accenditore, lampionaio; gassaiuolo.
Pizigada, sf. pizzicotto; met. morsecchiata: — „ Una pizigada de un cagnolin. = Una morsecchiata di un canuccio.“
Pizigadina, sf. pizzicottino.
Pìzigamorti, sm. becchino, beccamorti, necroforo, pizzicamorto.
Pizigar, va. pizzicare; pizzicottare; met. frizzare: — „M’ ha dato una bacchettata che tuttavia mi frizza la schiena;“ morsecchiare: — „Quel canino finirà col morsecchiarti;“ pizigar le man, met. prudere le mani, — venire il pizzicore alle mani.