Pagina:Dizionario triestino (1890).djvu/324

PIA - 823 — PIO

occhi, o come una vite tagliata, — piangere dirottamente, -— spargere lagrime fluviali; — el morto, met. complorare, — fare il piangi; — tenere il cappon dentro e gli agli fuori; nicchiare a pan bianco, rammaricarsi di gamba sana, ruzzare in briglia; robe de far pianzer i sassi, met. cose da far piangere le pietre, o i sassi; dopo ’l rider vien el pianzer, m. prov. al riso segue il pianto, — al sole segue la pioggia, — all’estate segue l’inverno, — il bel tempo non dura sempre, — non sempre la luna sta in tondo, — la fine del riso è il pianto, — chi mangia molto riso beve lagrime; chi ridi de venerdì pianzi de domenica, m, prov. chi ride in sabato piange la domenica.

Pianzoto, sm. belone, bietolone, piagnolone, piagnoloso, piagnucolone.

Piàser, vn. appetire; desiderare; piàcere, andare a fagiuolo, sodisfare; me piasi inter. mi piace far quel che par e piasi, v. parer. - Piata, sf. mar. accone, chiatto, peotta. piatta.

Piatelapiatin, sm. piattello; sottocoppa; piatel de le balanzete, scodellerà.

Piato, sm. tondino, tondo; piatto; chi che fa, o che vendi piati — e simili: piattaio; piato lisso, piatto liscio, o piano; — fondo, fondino, o piatto fondo; — dei risi, tafferia; — dei candelieri, piattellino; — de le baiarne, coppa, o guscio della bilancia; pi. t. mus. piatti, o piatti turchi; scanzia dei piati, ranceria, rastrello, scanceria; scola piati, piattaia; butar, o meter in piato, met. gettare al volto, o gettare in volto; cior el bocon fora del piato, met. togliere il boccone giù della forchetta, o togliere il boccone giù del piato, — fare una pedina a chi si sia; essere gettato giù di sella; aver la gambata; magnar anca i piati, met. aver la consuma in corpo, — far da sparecchia; avocato no chiamato con un piato de merda fu pagato, v avocato; no bisogna spudar nel piato che se ga de magnar, v. magnar.

Piatola, sf. zi. piattola, piattone, pidocchio da pube — pediculus pubis-, met. noioso, seccante, santagio, tentennone.

Piatolarse, vnp. appillottarsi.

Piatolon, agg. piaggellone, piattone.

Piaza, sf. piazza; servo de piaza, servo di piazza; andar in piaza — per antonomasia: andare in mercato, — fare la spesa; far piaza, met. dar piazza, —lasciar piazza libera; farse far piaza, met. far bella la piazza, farsi far piazza; no esser in piaza, met. non essere in piazza: — „ Grida a quel modo non siam mica in piazza;“ no se pòi saver una verità de qua in piaza, m. prov. non si può sapere il vero dal naso alla bocca; come le galine in piaza, m. prov. come i polli in mercato.

Piazada, sf. piazzata; chiassata, strepito.

Piazal, sm. piazzale.

Piazarola, sf. fruttivendola, rivendugliola, trecca.

Piazèr, sm. contento, diletto, gaudio, piacere, voluttà; favore, piacere, servizio; voglia, volontà; aver piazer, aver piacere, essere contento; esser un piazer, essere un piacere, o una voluttà; far el piazer, met. fare il piacere, fare il maledetto piacere: — „Fammi il maledetto piacere levamiti ,di tra i piedi; * no far un piazer caschi ’/ mondo, o no far un piazer se se ló indora a uno, non fare un favore col pegno in mano; a piazer, m. avv. ad arbitrio, arbitrariamente, a libito, a piacere, a piacimento, a volontà — che latinamente dicesi pure ad libitum; a misura di carbone; chi azela per piazer paga per dover, v. azetar.

Piazeta, sf. piazzetta, piazzuola.

Piazereto, sm. piaceretto, piaceruccio.

Piazimento(a), m. avv. a piacere.

Piazona, sf. piazzone.

Pica, sf. gara, picca, ostinazione, puntiglio.

Picacape, sm. servitore, servi-