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PAT | - 312 — | PAZ |
Patron, specie di avverbio: addio, — la saluto, — .. la riverisco — e simili.
Patufada, sf. bastonata, bastonatura, percotimento, picchiata, zombatura.
Patufar, va. percuotere, picchiare, zombare.
Paulo, nome proprio di persona: Paolo.
Patuir, lo stessa che pategiar.
Paura, sf. atterrimento, paura, pavento, spavento, tema, terrore, timore; da averne paura, che mette paura: paurevole; inclinato a temere: apprensivo; quella subitanea paura che in eventi impreveduti non può ovviarsi pel primo istante “anche dai più arditi: -pànico; aver paura, temere, trepidare, pavere — di questo verbo usasi, poeticamente, la sola voce pavé, che significa: ha paura; aver paura, met. credere, sembrare: — Go paura che ogi no ’l vien. = Mi sembra che oggi non viene,“ — „Go paura che piovarà. = Credo pioverà;“ far paura, incutere, infondere, ispirare spavento, o timore: — . Zerti musi che fa paura. = Certe faccie che incutono spavento;“ far paura, o fare un po’ di paura, bravare, minacciare garrendo: — ,,Bisogna fargli un po’ di paura a quel bimbo se no vi doventa un Attila;“ morir de paura, met. morire, o spiritare di paura, avere paura eccessiva; de far paura, o che fa, o che fazeva paura, da far paura: — „Ha divorato una montagna di carne che faceva paura; “Za paura fa novanta, met. la. paura mette l’ali a’ piedi, — . la paura non ha ragione, — la paura scema la memoria; contro la paura no ghe xe rimedio in spezaria, rimedi contro la paura non ne vendon in tutte le botteghe; chi ghe ga paura che staglii casa, prov. chi ha paura di passere non semini panico; no ver paura nanca del diavolo, v. diavolo; mal no far paura no ver, v. mal; aver paura de la sua ombra, v. ombra.
Pauroso, agg. cacacciano, pauroso, timido, timoroso; poet. pavido.
Pavèr, sm, lucignolo, stoppino; paver a cordela, lucignolo piatto; paver a tubo, calza da lume.
Pavera, .sf. t. de’ bottai: mazza sorda, papea, tifa.
Pavimentar, va. pavimentare.
Pavon, sm. zi. pagone, pavone — pavo cristatus.
Pavonegiarse, vnp. boriarsi, gloriarsi, pagoneggiarsi, pavoneggiarsi, — compiacersi di sè stesso.
Pavonzel, pavonzin, sm. zi, fifa, nitticorace, pavoncella — vanellus cristatus; — ..quale diminutivo di pavon: pagoncello, pagoncino, pavoncello, pavoncino.
Paze (esser), esser pari con alcuno, — non aver seco nè debito nè credito, — esser par pari seco, lui; m. de’ giuocatori: esser, o far pace; paze pagai, v. pagar.
Pazientar, vn. pazientare.
Pazienza, sf. pazienza; abascanto, abitino, amuleto, breve: — “Porta al collo un abitino benedetto dal . Santo Padre;’“ — pazienza, nel senso di quel breve spazio di tempo che si “suole accordare dopo l’ora fissata: comporto: — „AUe cinque in punto, siamo intesi? — Va bene, con qualche minuto di comporto per l’uno e per l’altro, che non se ne dice;“ pazienza, detto quando ci accade qualche cosa di noioso, o di sinistro: pazienza; e se la cosa è proprio leggera: pazienza e cenci, — pazienza pazienzorum, disse il diavolo a S Antonio; santa pazienza inter. pazienzina santa; aver, o volerghe la pazienza de Giobe, avere, o volerci la pazienza di Giòbbe; far perder la pazienza, far rinnegare, o far scappare la pazienza; co la pazienza se fa tuto, prov. non v’è mal che .non finisca se si soffre con pazienza — pazienza tempo e denari acconciano ogni cosa, — pazienza vinoe scienza, — quel che sarebbe grave fa la pazienza lieve, — vince colui che soffre e dura; la pazienza xe la virtù dell’asino, v. asino.
Pazificabile, agg. pacificabile.
Pazificado, agg. paceficato, pacificato, quietato, rappattumato.
Pazificamente, avv. pacificamente,