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PANPana, sf. panna; pana montada, panna montata.

Panada, sf. bollito, pambollito, panbollito, panata; met. poltiglia; panada gratada, pangrattato: — „Dategli, per ora, soltanto pangrattato; “ panada col crostalo, panada rosolata; aver panada in testa, met, avere in testa della pappa, o avere in testa della pappa frullata.

Panadela, sf. panatella; aver in testa panadela gratada, met. lo stèsso che aver panada. in testa, v. panada.

Panarizo, sm. chir. patereccio, paterecciolo.

Panazo, sm. pannacelo: — „Pannaccio tribolato che non tiene punto.“

Pèndolo, sm. lippa.

Pandòlo, agg. sciocco, semplicione; pandòlo fa fogo — intensivo di pandòlo, scioccone co’ fiocchi, — stolidaccio, -— uomo più grosso dell’acqua de’ maccheroni

Panduro, agg. e m. sciocco, stolido.

Pahelo, sm, pastone, sansa.

Panera, sm. madia.

Panetin, sm. pagnottina, panettino.

Paneto, sm. panetto, panettone; pagnotta; paneti dei scorzeri, formelle: — . nDucento formelle da bruciarsi nella stufa.“

Panifizio, sm. panificio.

Panin, sm. v. fanciullesca e vezzeggiativa; pappo: — „Guarda il tette ha mangiato il pappo a Cecchino.“ Panisel, sm. pannicello, panni-; lino.

Paniz, sm. bot. panico — panicum italicum; porco che ga ’l paniz, pòrco panicato.

Pano, sm. panno; panno diventato sodo per lordure e untumi: -panno incorezzato; chi che fa, o che vendi pano, pannaiuolo; meterse nei pani de un, met. mettersi ne’ panni, o mettersi ne’ piedi di quel tale, — vestire i suoi panni: — „Yesta i miei panni e poi decida;“ aver in man pano e forfè, v. forfè; gambe de pano, v. gamba.

Panocia, sf. pannocchia; che ha la forma di pannocchia: pannocchino; che ha pannocchia: pannocchiuto; cavei de panocia, arista, barba, chioma, ciuffo, coda; foie de panocia, cartoci: torso de panocia, cornocchio , torsolo: chir. bubbone; aver fioi — tre, quattro, ecc. —grandi come lepanoce, aver de’ figli come le dita,

Panocieta, s/. pannocchietta.

Panon, sm. pane di zucchero.

Pantalèna, sf zi. nome generico di alcune specie “di patelle-... e fissurelle.

Pantalon, sm. pantalone; met. citrullo, minchione, scioccone, stolido.

Pantalonada, sf. pantalonaia,

Pantigana, sf. zi. rosicchiante di due specie: il topo, o topo delle chiaviche, o topo decumano, o surmulotto — mus decumanus, e il ratto — mus rattus. Questo è brunonero, colla coda interamente coperta di peli, laddove il surmulotto è grigiastro, ed ha la coda nuda e squamosa. Il secondo, deboluccio, è oggi rarissimo, perchè perseguitato accanitamente dal primo, che è robustissimo.

Pantomina, sf. pantomima.

Panuza, sf. pannilino.; spuzar ancora -de panuze, met, avere ancora il latte alle labbra, o non aver ancora rasciutto il latte sulle labbra, — avere ancora il guscio in capo.

Panza, sf: abdomine, addome, alvo, epa, pancia, panza, peccia; ventraia, ventre; buzzo: — vXela una panza che ti ga messo su, Federico mio = E egli un buzzo che tu ha’ fatto, Federico mio!“ chi che parla co la panza, ventriloquio; far. panza— delle muraglie, e simili: far corpo, o far grembo, o far pancia; gratarse la panza, mei. grattarsi il corpo, o la pancia; aver là panza come un tamburo, o averla dura come un tamburo, avere il Ventre come un otricello; magnar a crepa panza, mangiare e crepa corpo, o a crepa pancia, o a piena pancia, o a crepa pelle; andar co la panza per tera — detto de’ cani da caccia quando sono prossimi alla selvaggina: andare piccino; esser fazile predicar el