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ovo | — 297 — | OZI |
de gaio, bot. gallazzone, galletta (Soderini); renga de ovi, arringa d’uova; far i ovi, deporre le uova — ove parlasi di volatile e degli insetti, e: andare in fregola — se si parla di pesci; far l’ovo, met. evacuare, — deporre il soverchio peso del corpo; romper i ovi, scocciare le uova; aver ovi in testa, met. guazzare il cervello; esser ora de ovi e ora de late, met. essere bandiera d’ogni vento, — far l’agnolo di. Badia; esser come bever un ovo,, met. esser come bere un uovo; zercar el pel nel ovo, prov. cercare cinque piedi al montone, — cercare 11 pelo nell’ovo, — cercare il nodo nel giungo; riandare, o riveder le buccie; la prima galina che canta ga fato l’ovo, V ovo ghe voi insegnar a la galina, e meio ogi un ovo che una galina domani, v. galina.
Ovon, sto. ovone.
Oziar, vn. oziare, ozieggiare, ozioseggiare.
Ozidental, agg. occidentale.
Ozidente, sm. occidente.
Ozio, sm. ozio; accidia; l’ozio xe el pare de tuti i vizi, prov. l’ozio è il padre di tutti i vizi, — l’ozio è la sepoltura d’un uomo vivo, — l’ozio è sempre bisognoso, — l’ozio non fa con la virtù lega, — niente facendo s’impara a far male, come far male s’impara a far bene, - — quando facciamo del male il diavolo ci tenta, e quando non facciamo niente noi tentiamo lui; l’ozio xe el pare de la miseria, prov. la pigrizia è la chiave della povertà, — la ruggine mangia il ferro.
Oziosazo, “agg. infingardaccio, oziosaccio. ’