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ORZ | — 295 — | OST |
Osenità, sf. oscenità, oscenitade, oscenitate; disonestà, lascivia.
Osilar, vn. oscillare
Osilazion, sf. oscillazione.
Osmarin, sm. bot. ramerino, rosmarino — rosmarinus officinalis.
Ospedal, sm. nosocomio, ospedale, spedale; ospedal de militari, ospedale militare; ospedal de mati, manicomio; — per soli putei, pedocomio.
Ospedaleto, sm. ospedale infantile.
Ossadura, sf. ossatura.
Ossazo, sm, ossaccio.
Osservar, va. osservare; contemplare; notare.
Osservator, sm. osservatore.
Osservazion, sm. osservazione.
Osseto, sm. osserello; ossetto, ossicello, ossicino, ossiccino.
Osso, sm. osso — pi. gii ossi e le ossa; di osso, o che è della natura dell’osso: osseo; diventar osso, o formarsi in osso: ossificare, e il formarsi delle ossa, e il diventar ossee per causa morbosa parti cartilaginose: ossificazione — t. chir. e met. l’uno e l’altro; grande tomba ove sono deposte le ossa di molte persone uccise: ossario; mucio de ossi, ossame; chi che fa lavori de osso, ossaio; de ossi grossi, ossoso, ossuto; osso del colo, ’chir. nodo del collo; osso de susin, de armelin — e simili: nocciuolo; — de pomo, de pero — e simili: granello; — de uà, acino, vinacciuolo; — rabioso, noce, noce del piede; ogni osso dei dedi, falange; andar fora de logo un osso, lussarselo; no esser che pele e ossi, o no esser altro che pele e ossi, met. essere ossa e pelle, e come intensivo: essere tutt’ossa e pelle; romper i ossi, met. fracassare l’ossa: — „Torni se ha faccia gli vo’ fracassar l’ossa; “ esser un osso duro, met. trovare il becco più duro a mugnere; meterse a rosigar un osso duro, met. pigliare, o torre a rodere un osso duro; sentirsela nei ossi — alcunché di dannoso che si teme quasi noto e vicino: sentirsi correre, o sentirsi sdrucciolare giù per le reni quella tal cosa; molarse del osso, met. allargare la mano; uscir dal manico, o uscire di gatto selvatico; aver spudà ossi, met. m. basso: aver procreato — e dicesi di donna; in carne e in ossi, m. avv. in carne e in ossa; no ghe xe carne senza osso, m. prov. non c’è carne senz’osso, — non c’è mèle senza pecchie. — non ci son rose’ senza spine; voler aver la carne sema l’osso, m. prov. voler avere la carne senza l’osso, o il mele senza le pecchie; chi che ga magna la carne che rosighi i ossi, prov. chi ha mangiato i baccelli spazzi i gusci, — beva la feccia chi ha bevuto il vino — chi ha avuto il gusto abbia il disgusto; do cani torno un osso, prov. due ghiotti a un tagliere; tuto se giusta fora del osso del colo, l’osso del colo, romperse l’osso del colo, scometer l’osso del colo, e zogar l’osso del colo, v. colo; o rosigar sto osso o saltar sto fosso, v. fosso; la lingua no ga osso ma la rompi el dosso, v. lingua.
Osson, sm. ossone.
Osta, sf. ostessa, ostiera.
Ostarla, sf. osteria; osteria de quele — nel senso d’osteria mal agiata e povera: osteria a mal tempo; inter. cocuzze, cospetto, cospettonaccio, perdincibacco, poffardio — e simili.
Ostazo, sm. ostaccio.
Ostégiar, va. osteggiare.
Ostentar, va. ostentare.
Ostentazion, sf. ostentazione, — ambiziosa dimostrazione, — pomposa mostra, — vantamento.
Ostia, sf. ostia; ostia’consacrada,. comunichino, ostia sacrata, o ostia sagrata, particola — e quella che si mette nell’Ostensorio e si espone in sull’altare all’adorazione: Ostia Magna.
Ostinado, agg. caparbio, capercio, cocciuto, incallito, incapato, incaponito, ostinato, pervicace, provano, festereccio; ostinato per alterigia: protervo.