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ONO -290— OPId'onore;puntodeonor, met. puntiglio d’onore, o punto d’onore; a onor e gloria, m. avv. a onore e gloria; l’onor no xe oro che lo paghi, prov. abbi caro il tuo onore più che la tua vita, — chi ha onore è un signore, — è meglio morir con onore che vivere con vergogna, — è meglio onore che boccone, — fatti onore e piscia a letto, e’ diranno che hai sudato, — l’onore porta oro, ma non l’oro onore, — l’onore è come il vento, va fuori per tutti i buchi, — la buona fama è come il cipresso, — la fama è un microscopio, — chi sprezza l’onore sprezza Dio, — chi tristo non è tenuto, se fa mal non è creduto, — chi all’onor suo manca un momento, non vi ripara poi in anni cento, — chi è diffamato è mezzo impiccato, — meglio una sassata nella testa che una ferita nell’onore, •— onor perduto non si racquista più, — vai più un’oncia di reputazione che mille libbre d’oro.
Onorado, agg. onorato, pregiato, ossequiato.
Onorar, va. onorare, fare onore, rendere onore, ossequiare; tignirse per onorà, ascriversi, o reputarsi a onore, — stimarsi onorato: — „Mi stimerò onorato se accetterà il mio invito.“ Onta, sf. ungimento, unta, unzione; met. bastonatura, picchiata, rifrusto, zombatura
Onto, agg. unto; mei. allardato: — „Un panciotto allardato che stomaca;“ percosso, picchiato; onto e bisonte, m. avv. unto e bisunto.
Ontolada, sf. untata, unzione.
Ontoladura, sf. untatura.
Ontolar, va. ugnere, ungere; allardare, insudiciare,“ sporcare; met. bastonarej battere, percuotere, picchiare, zombare, — imbottire il giubberello; ugnere le carrucole, o ungere le ruote.
Ontoloso, agg. untuoso.
Onza, sf. oncia; a onza a onza, m. avv. a oncia a (oncia.
Onzer, va. ugnere, ungere; picchiare, zombare; onzer el cui, met. sculacciare; onzer le spale, met. ritrovare, o spianare le costure, — imbottire il giubberello; onzer i mustaci, met. ugnersi il grifo; onzer e sponzer, met. dare il pane e la sassata; bisogna onzer, m. prov. unto alle ruote, — la carrucola non frulla se non è unta, — perchè vada il carro, bisogna tignerò le ruote.
Opera, sf. opera; opera composta di più volumi de’ quali ne manca alcuno: opera spezzata; opera de la clave, ingegno della chiave;. capo de opera, met. capo d’opera, capo lavoro, — opera eccellente, perfetta; meter in opera, effettuare, — mettere, o porre in opera; mettere in esecuzione.
Operado, agg. operato.
Operar, va. operare; detto di medicina, di veleno, ecc.: agire, produrre il suo effètto; parlar ben e operar mal, m. prov. portare il mele in bocca e il coltello a cintola, — fare come padre Zappata, che predicava bene e razzolava male.
Operator, sm. operatore.
Operaza, sf. operaccia.
Operazion, sf. operazione; operazione che-è insieme divina e umana: operazione deivirile; — per cui si aggiunge un occhio di vetro, una gamba di gomma, ecc. a chi ne difetta: protesi; — cesarea: isterotomia; operazion de gnente, operazioncella, operazioncina.
Opereta, sf. operella, operetta, opericciola, opericciuola, operina, operuccia, operuzza.
Operon, sm. operona, operone.
Opinion, sf. idea, opinione, oppinione, parere; reputazione, riputazione; stima; opinione data contro il giusto: borniòla; non convenire nel parere di uno“: disentire, dissentire; la publica opinion, la opinione pubblica, o la pubblica opinione,; esser del opinion, credere, pensare, stimare, — essere di opinione, o essere in opinione, portare opinione: — „Io porto opinione di pagarlo e di licenziarlo issofatto.“ Opio, sm. anfìone, oppio — alcalide del papaver somniferum.