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OMO — 289 ONO re
esser un omo disgrazià, essere disgraziato più de’ capretti, che muoiono giovani, o diventan becchi; un omo solo no poi far de tuto, m, prov. con un sol bue non si può far buon solco, — colla sola farina non si fa pane, — assai mane fan presto pane, — uno da sè non può far nulla, — tutte le chiavi non pendono a una cintura, — tutti gli uomini sanno ogni cosa, ma non uno solo, — tutto il cervello non è in una testa, — un basto non si adatta ad ogni dosso, — una noce sola non fa rumore in un sacco; l’omo se lo conosi de le su azion, prov. gli asini si conoscono a’ basti, — l’uccello si conosce dal suo verso, -— P albero lo si conosce dal frutto; Baco, tabaco e Venere buia V omo m zenere, prov. Bacco, tabacco e Vènere riducon l’uomo in cenere; le montagne sta ferme e i omini camina, prov. i monti stan fermi e gli uomini camminano — e coli’ Ariosto
A trovar si vanno Gli uomini spesso, e i monti fermi stanno ’, omo avisà mezo armà, o omo avisà mezo salvà, prov. uomo avvisato mezzo salvato, — cosa prevista mezzo provvista — e con Dante: saetta previsa vien più lenta. Par. XVII — e col cantor di Laura: piaga antiveduta assai men duole; bel asta de omo, v. asta; omo del aqua, v. aqua; gaio senza cresta xe un capon, omo senza barba xe un mincion, v. barba; V omo senza bezi xe un morto che camina, v. bezi; se fussi capeler i omini nasaria senza testa, v. capeler; in casa de galantomini nassi prima le done e po i omini, e l’omo tien su un canton de la casa e la dona tre, v. casa; l’omo xe caziador, v. caziador; omo alegro Dio lo aiuta, v. Dio; omo de fazende, v. fazenda.

Ondada, sf, ondata.

Ondaza, sf. cavallone, fiotto, flutto, maroso.

Ondegiado, agg. ondato, ondeggiato, — fatto ad onde, segnato a guisa d’onde.

Ondegiar, vn. ondeggiare; ondoleggiare; ondare, dar l’onda: — v Barbiere, oggi favorite ondarmi un po’; sapete, un appuntamentino;“ met. essere dubbioso, o incerto, — pencolare,. vacillare.

Ondeta, sf. ondetta, ondicella.

Ondular, vn. ondulare.

Ondulazion, sf. ondulazione.

Onestà, sf. onestà, onestade, probità; tratar con onestà, onestare, onesteggiare.

Onesto, agg. onesto; equo; leale; bisogna contentarse dell’onesto, m. prov. non cercar miglior pane che di farina, o non cercar miglior pane che di grano; leccare e non mordere; chi no se contenta del onesto perdi el manigo con tutto ’l zesto, v. manigo.

Onfigado, agg. allardato, ontoloso, unto, untuoso.

Onfigar, va. e vn. allardare, insozzare, insudiciare.

Ongia, sf. ugna, unghia — pi. le unghia e lè unghie, le ugna e le ugne; che ga onge, unghiato; che ga la ongia de un solo toco, solidungolo: — „Il cavallo è un solidungolo;“ che ga la ongia de due tochi, fissipede: — Appartengono ai fissipedi gli animali vaccini, i pecorini e varie specie di ruminanti selvatici;“ a ongia, m. avv. a unghiatura; onge del gato, graffe; onge dei falcheti, dei magnagaline — e simili: artigli; quél che se taia via de le onge, spuntatura delle unghie; taiar le onge, spuntare le unghie; quel che xe negro soto un ongia, met. quanto è grossa un’unghia: — „Di tutto quel burro non ce n’ è rimasto neanche quanto è grossa un’unghia;“ quanto un puntai d’aghetto, — un capo di spillo: — „Da quell’individuo non potete sperare neanche un capo di. spillo.“

Ongiada, sf. ugnata, unghiata.

Onibus, sm. omnibus; condutor de onibus, omnibussaio, o onnibussaio.

Onor, sm. onore; fama, gloria, lode, stima acquistata per valore, per virtù — e simili; probità, virtù; culto, venerazione; riputazione; castità; farse onor, farsi onore; omo de onor, uomo d’onore; parola de onor, parola Kosovitz. — Dizionario ecc. 19