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OMB | — 288 — | OMO |
ombrellaio, o con voce meno usata: ombrelliere: — „ Andate dall’ombrellaio e pregatelo che ci mandi subito le ombrelluccie de’ bimbi “
Ombrelin, sm. ombrellino, parasole, solecchio.
Ombrelinada, sf. ombrellinata.
Ombrizada, sf. ombreggiatura.
Ombrizar, va. ombreggiare, far l’ombre.
Ometer, vn. omettere, ommettere, tralasciare
Ometo, sm. omaccetto, omaccino, omacciotto, ometto, omettolo, omezzello, omicciuolo, omicello, omiciatto, omiciattolo, omuccio, uomuccio, omuncolo; omino: — „ Vedete, non ha ancora dodici anni, e discorre come un omino;“ t. d’archit. colonnello, monaco’.
Ominat, sm. ominaccio.
Omision, sf. omissione, ommessione, ommissione, tralasciamento.
Omizidio, sm. omicidio.
Omo, - sin. omo, uomo, e per sim. animale ragionevole, argilla creata, o argilla mortale — homo sapiens; tutti gli uomini assieme: il genere umano, o l’uman genere; uomo favoloso, di cui una metà è cavallo: centauro; — favoloso, dal mezzo, in giù in forma di capra: egipane, semicapro — ed è aggiunto che si da a’ Fauri ed a’ Satiri; uomo che ha ucciso il padre: parricida, — la madre: matricida; •— la moglie: uxoricida; — il fratello: fraticida; — la sorella: sororicida; — l’amante: amanticida; — un uomo: omicida; — una donna; donnicida; — un bambino: infanticida; — sè stesso: suicida; uomo che partecipa dei due sessi, chir. emiandro, ermafrodito; — che parla nel naso, o nella gola: celostomo; — che parla nel sonno: sonniloquio: — che parla col ventre: ventriloquio; — che ha gli occhi molto prominenti: esottalmo;— senza lingua: elingue; — senza braccia e senza gambe: achiro; — che ha un solo occhio: monocolo; —~ che ha le ciglia lunghe e folte: uomo cigliato; — nato dopo la morte del padre: postumo; — in età: attempato, annoso; — segreto: uomo abbottonato; — svelto: uomo accorto, uomo destro; — fortissimo: alcìde; — che si. serve ugualmente d’una mano e dell’altra: ambidestro; — che si serve a preferenza della destra: manritto; che si serve a preferenza della sinistra: mancino; — assai furbo: uomo che conosce il mosto dall’acquerello, o l’acquerello dal mosto, — uomo che ha pisciato su più d’una neve, o che ha cotto il cui ne’ ceci rossi, — corbacchione di campanile, — formicone di sorbo; — che ama. la sua gloria, la propria opinione: fìdodosso; — che rompe la fede, che manca alla parola data: fedifrago; — che rinunzia la propria fede: apostata; — che mangia carne umana: antropofago; — disadatto e fuor di misura grande: fastellaccio; — grande, ma privo di senno: lanterna senza moccolo; — goffo e di mala creanza: guarguattagio; — che si crede grande e si fa conoscere per iscempio: arcifanfano; — che vuol correggere tutti, massima nel favellare: Ser Appuntino; — che lavora per un altro a nome suo: accomandatario; — stizzoso e impotente: botolo; — di cattive intenzioni: malbigatto; — che giura falso, o che manca al giuramento fatto: spergiuro; — accorto, con cui non se ne può: bambino da Ravenna; —• a cui sieno stati estratti i testicoli: eunuco; — che di rado si fa vedere dove dovrebbe esserci spesso: la luna di Bologna; — che si affanna dietro carte e diplomi antichi: frugascanelli; — piccolo e presuntuoso: gigante de cigoli, che bacchiava i ceci colle pertiche; omo che poi assai, uomo che ha le braccia lunghe; omo de sesto, uomo di garbo; — che se misura, o omo misura, met. uomo assegnato; — a la man, uomo alla mano, o uomo accostevole, o uomo di facile abbordo, o di facile accesso; — del tordo, fattoiano; far de omo, fare, o portarsi da uomo; esser el omo — dicesi per far paura a’ bambini: essere la marmottina, o esserci le pau-
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