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zer la miseria, met. fare il piangi; nicchiare a pan bianco, — ruzzare in briglia: no eonoser miseria, met. non conoscere, o non voler miseria; esser la miseria, met. essere un bordello, o un caso, o un negozio: — „E’ morto dev’essere un bordello di dieci anni.“ — „Sarà un negozio di tre settimane che non beve vino;“ mostra, o orca, o porca miseria, inter. cospetto, perdinci, corpo e fuori — e simili; l’ozio xe el pare de la miseria, v. ozio.
Misiada, sf. immischiamento, meschianza mescolamento, mescolata, mischiata,; mestata; scozzata; t. de’ liquoristi: zozza: — „ Quattro soldi di zozza, per incantar la nebbia “
Misiamento, sm. mescolamento, mischiamento; mescuglio; misiamento de stomigo, stomacaggine; — de sangue, rimescolamento; — de budei, brulichio
Misianza, sf. ammistione, cibreo, mescolamento, mescolanza, miscuglio, mistione, mistura; miscellanea: — „Una miscellanea di cacciatori e pescatori;“ radichi ella: — „ Radi chiella ben condita e du’ sardelle arrosto.“
Misianzeta, sf. erbucci.
Misiar, va. immischiare, mescolare, mescugliare, mischiare; rabbatuffolare; infruscare; rimescolare; il mescolare ne’ giorni di divieto cibi magri con cibi grassi: commistione di cibi — modo del linguaggio ecclesiastico; mescolare che che sia tra cose eterogenee: accruscagliare: — „Accruscaglia scellerate minaccie con umili invenie;1 misiar la polenta, mestare la polenda; — le carte, mescolare, o scozzare le carte; — le pedine, confondere le pedine; — le baie de la tombola, squassare il sacchetto; che se poi misiar, miscibile: — ,11 vino e l’acqua sono miscibili;“ misiarse, vnp. frammettersi: — „N’ ha toccate ? son sue. Potea non frammettersi; “ maneggiarsi: — „Si tratta dell’avvenire, bisogna maneggiarsi;“ più che se la misia più la spuza, prov. fogna rimestata raddoppia il profumo.
Mision, sf. missione.
Misioto, sm. confusione; miscea, miscuglio; pasticcio.
Mistier, sm. lo stesso che mestier.
Mistificar, va. e vn. misticare.
Mistra, sf. maestra d’arte; mistra de busi, occhiellaia.
Mistrà, sm. anisette», mastici, fumetto.
Misura, sf. misura; cior la misura — de’ calzolai, de sarti, ecG.: pigliar la misura; fora de misura, met. fuor di misura, fuor misura, oltre misura, — grandissimamente, smisuratamente; eccedentemente; bona misura, buona misura, — misura colma; no aver misura, met. non aver modo nè misura; passar ogni misura, met. colmare, o passar la misura; esser, o no esser la misura giusta, tornare, o non tornare la misura.
Misurada, sf. misuramento, misuratura, misurazione.
Misurador, sm. misuratore; agrimensore.
Misuradura, sf. misuratura.
Misurar, va. misurare; tornar a misurar, rimisurare; arte de misurar le tere, agrimensura; omo misurò, o omo che se misura, met. uomo assegnato; misurar a odo, misurare a occhio; misurar le parole, met. misurare i detti, o le parole; misurar una sberla — e simili: applicare, o assestare, o inzeppare, o misurare un ceffone, ecc.; misurar le scale, met, misurare, o ruzzolare una scala; pan, vin, ecc. misurò, pane, ecc. misurato; misurar sul suo brazoler, met. misurare alla propria stregua; chi no se misura vien misurò, prov. chi non si misura vien misurato; come che se misura cussi se vien misurai, prov. con quella misura colla quale noi misuriamo gli altri, saremo noi misurati.
Misurin, sm. misurino.
Mitigar, va. mitigare, placare, temperare; raddolcire.
Mitigazion, sf. mitigazione.
Mitra, sf. mitera; mitra de le galine — e simili: codione.
Mobiiiadura, sf. mobiliatura.