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MAS | — 252 — | MAT |
Mastizi, sm. anicetto.
Mastruzada, sf. infrangimento, schiacciata, schiacciatura.
Mastruzar, va. pigiare; schiacciare; ammostare.
Matada, sf. bagordo, burla, cervellaggine, follìa, mattacinata, mattezza, mattezzo, scherzo; matada del tempo, stravaganza del tempo.
Matador, sm. mattadore.
Matan, sm. zi. trigone pastinaca — trygon pastinaca.
Mataran, sm, allegro, baioso. burlone, faceto, mattacchione, mattaccio, matterellone, scherzevole, capo ameno.
Matavia(ala), m. avv. all’abbacchiata, alla carlona, a vanvera; far qualcossa a la matavia, farla bollire e mal cuocere, — far là pur che sia,
Matezo, sm. aberrazione, follìa, demenza, demenzia, sconsideratezza, insania, mattezza, mattìa pazzia, scempiaggine, stoltezza, stoltizia; nel senso di capriccio strano e pazzesco: cervellaggine: — „E’ una cervellaggine -l’acquistare una tigre per potersela ammirare a beli’ agio; * dar segni de matezo, dar segni d’alienazione mentale; far pasfar el matezo, met. aggiustare il mazzocchio, — levare il ruzzo dal capo.
Matina, sf. mane, mattina, mattino; sta matina, stamane; ieri de matina, ier mattina; 'doman de matina', domani mattina, o domattina; la matina drio, la mattina di poi: — ,.E’ son rimasti un giorno a riposare, e la mattina di poi erano di nuovo in motto; “ una bela matina, met. una bella mattina; de matina bonoramattutino: — „ A mattutino si studia meglio che mai;“ de la matina a la sera, da mane a sera, — dall’alba alla squilla; el primo ciaro a la matina, diluculo; 'doman de matina', met. il primo anno che non è nebbia; la bela giornada se la conossi de la matina, v. giornada.
Matinada, sf. mattinata.
Matìo, nome proprio di persona: Matteo; met. lo stesso che matezo.
Matità, sf. lo stesso che matezo; a far la matità de sempre tempo — e s’intende di pigliar moglie: a far la corbelleria è sempre ora.
Matizar, va. e vn. folleggiare, matteggiare.
Mato, agg. e sm. demente, insano, folle, forsennato, matto, mantecato, pazzo; — di metalli, monete — e simili: falso; met. matterugiolo: — „Elleno son baie l’appuntarsi per le novelle dì quel matterugiolo;“ diventar mato, ammattire, impazzare, impazzire; — per sim. perdere le staffe del cervello, — spigionare il pian di sopra; andar mato, o esser maio per qualchedun, o per qualcossa: andar pazzo per- chi, o che che sia; dar mato, m. de’ giuocatori di scacchi: mattare; aver del mato, o aver un ramo de mato, avere una vena di pazzo, — avere, o sentire dello scemo; far diventar mato, met. far disperare, — far girare il capo, — mettere in delirio: — ,Quel bricconcello mette in delirio tutta la famiglia;“ levare di sentimento: — „C’ è un via va continuo che davvero leva di sentimento;“ esser roba de diventar mati, met. essere da ire a’ pazzerelli, — essere un ammattimento:“ — “Dov’è la mia penna? domand’io, ov’ è la penna
Oh, in questa casa è un ammattimento;“ esser diventà mato, met. essere ammattito: — „Dev’essere ammattito: domanda cinquanta fiorini d’un cane che non ne vale venti;“ esser mati più che un cavai, met. essere pazzo più che la Fiorina; mato de cadena, pazzo da catena, o pazzo frenetico, e met. pazzo a bandiera; ben se fussi mato, fossi matto: — „Io sposarla? fossi matto!“ ti xe mato? sei matto? ti xe mato o ti diventi, sei matto o lo fai? una volta al ano se poi far el mato, o xe lezito de far el mato, m. prov non è savio chi non sa qualche volta essere pazzo, che dicesi pure con modo latino: licitum est semen in anno insanire. — Orazio disse che: Dulee est desipere in loco-, del mato ognidun ghe ne ga un ramelo, m. prov. del matto, del medico e del cuoco, ognun n’ha un