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LET | — 229 — | LEV |
lettra; lettera unica invece della parola intera: sigla; letera picola, lettera minuscola; letera gronda, lettera maiuscola; letera de racomandazion, commendatizia; letera serada in un altra letera, lettera inclusa, o inserta; meter una letera in un altra, inchiudere una lettera; letera che se manda, lettera missiva; che se rispondi a una letera rizevuda, lettera -responsiva; lettera anonima, lettera anonima, o cieca; letera de morosezi, lettera amorosa; a la letera, m. avo. a lettera; alla lettera; dir con tanto de letere, dire a tanto di lettere, — o a lettere d’appigionasi, o maiuscole, o di scatola o da speziali; fermar una Utero, intercettare una lettera.
Letazo, sm. lettacelo.
Leteraza, sf. letteraccia; letterone.
Leterina, sf. letterina; letterino; lettereccia.
Letisin, sm. letterello, letticciuolo, lettino, lettuccio.
Leto, sm. letto; poet. cubile; leto de una persona, letto di una persona; leto de una persona e mezo, letto bastardo; leto de do persone, letto di due persone; leto dei sposi, letto geniale; leto de mari e mólie, letto nuziale, — talamo; leti compagni, letti gemelli; leto de cani, met. canile; leto per le bestie ne le stale, impatto; leto de morte, met. letto di morte; leto dei fumi, alveo, letto; testa del leto, capo del letto; far el leto. rifare il lettole? sfar in leto per malatia, decubito: — „Il decubito di mezz’ anno abbatte anche un gigante;“ andar in leto, coricarsi — andare a letto, e andar, o meterse in leto — per malattia: porsi a letto; 'esser in leto' — essendovi per dormire: essere, o stare a letto, ed essendovi costretto da malattia: stare in letto, e coi leziosi: guardare il letto; 'esser in leto', o sul leto — per starvi un poco a riposare: essere sul letto; esser nel fondo de un leto, met. essere, o giacere in un fondo di letto: — „Causa quella malaugurata caduta giace da due mesi in un fondo di letto;“ butarse in leto, met. mettersi a letto: — «Dio guardi se si mette a letto non si rileva più certo;“ morir sul su leto, morire sul suo, o nel proprio letto; andar in leto come le galine, andar in letto quando i polli, o all’ora de’ polli; cascar so del leto, met. fare una levataccia: — „A sta ora ti qua?
Ti xe casca zo del leto — Tu qui a quest’ora? Hai fatto una levataccia!“ vanzar i pii fora del leto, met. avanzare i piedi fuori del letto, o delle scarpe; ciorghe a uno fin i linzioi zo del leto, pigliarsi il sacco e le cipolle, — togliere ad uno fino i paternostri; mandar in leto discalzo e co la testa pelosa, m. famigliare: mandar“ scalzo a letto uno; poder pissar in leto e dir che se ga sudò, m. prov. fatti buon nome e piscia a letto, e’ diranno che hai sudato, — poter pisciare a letto e dire che si è sudato; ne in tola ne in leto no se porta rispeto, prov. nè in tavola nè in letto non si porta rispetto; chi va in leto senza zena tuta la note se remena, prov. chi va a letto senza cena tutta la notte si dimena; quel leto che ti te farà quel ti godarà, prov. come farai, così avrai, — ognuno ha la sua vecchiezza che si prepara; cambiar la biancaria del leto, r. biancaria; andar del leto in carega, r. carega.
Letor, sm. lettore.
Leturin, sm. leggìo.
Leva, sf. leva; a leva leva, m. avv a barche, a bizeffe, a cestoni, in masse, in quantità.
Levà, sm. fermento, lievito; agg. alzato, levato, fermentato; scovato.
Levada, sf. alzata, levata.
Levante, sm. est, levante, oriente.
Levantera, sf. sciloccolevante, o estsudest — specie di vento.
Levar, va. e vn. alzare; lèvare; fermentare; scovare; levar elboio, spiccare, o staccare il bollore; far levar del can, m, de’ cacciatori: mettere a leva; a chi toca leva, m. prov. a chi tocca tocca, — chi sente scottarsi tiri ~i piedi a sè.
Levatrize, sf. levatrice.
Levigada, sf. leviganfento.