Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
FON | — 177 — | FOE |
Fondina, sm. fondino: - „Ha mangiato du’ fondini di minestra grossolana.“
Fondo, agg. fondo, profondo; sm. fondo, imo; profondità; fondo de articioco, girello; de zitna.a fondo, m. avv: da sommo a imo; conoser a fondo — una persona: conoscere intimamente, o conoscere a fondo; dar fondo, met far ambassi in fondo; nel fondo de, in un fondo di: — „Stette innocentemente per tre anni in un fondo di carcere.“ — nGeme in un fondo di letto;“ in fondo sta ’l fisso, v. fisso.
Fongada, sf. scorpacciata di funghi; ammaccatura; ingozzata: — „Facea il gradasso ed è finito che gli han ingozzato il cappello.“
Fongar, va. ammaccare.
Fongo, sm. chir. e bot. fungo; fongo che eressi sui alberi, agarico; — sid paver de le lume, de le candele, fungo, moccolaia, smoccolatura; met. cappello.
Fongoso, agg. fungoso.
Fontana, sm. fontana, fonte; de fontana, fóntàneo, fontanino, fontàno; chi che ga cura de le fontane, fontaniere; tratato, o discorso su le fontane, crenologia.
Fontanela, •“/. fonticella, fonticina, fontino; chir. cauterio, cantero, fonticolo, inceso.
Fontanon, sm. fontana grande, fontanone.
Fora, prep. fuora, fuore, fuori; eccetto infuori, salvo; al de fora, al di fuori; el de fora, il di fuori, l’esteriore; fora per fora, m. avv. fuor fuori: — .Era armato d’un coltellaccio che passerebbe un uomo fuor fuori;“ de fora via, m. avv. di fuori via; aver fora, aver fuori, — esser creditore, — aver esposto; andar fora, uscire; butar fora, recere: — ^Ingolla tanto che finisce col recere;“ sbocciare: — „Le mammole cominciano a sbocciare;“ butarse fora, met. scialare; sfoderarsi; uscir dal manico; uscire di gatto selvatico; vignir fora, ottenere, ricavare: — „La farina sala vien fora del formenton. = La farina gialla si ottiene dal grano turco.“ — „De questa tela vien fora tre camisè. = Da questa tela si ricavano tre camicie;“ uscire, e detto di fiumi — e simili: straripare; lassar fora, omettere: — „Hanno omesso il terzo atto dell’opera;“ ciamarse fora, m. de’ giuocatori: chiamarsi fuori; no trovarle fora, met. non raccapezzare, o non ricavare dal sacco le corde, o. le cordelle; fora de questo, o de quel — congiunzione eccettuativa: da questo, o da quello infuori; fora de man,, fora de strada — e simili: fuor di mano, fuor di strada, ecc.; vignir fora con ìmpeto, erompere; corpo e fora, v. corpo.
Forbida, sf. cenciata; forbita, spolverata.
Forbir, va; cancellare; forbire, spolverare; nettare, pulire; poderse forbir la baca, met. poter attaccare la voglia all’arpione, — poter nettarsi la bocca.
Forca, sf. patibolo, e scherz. paretaio di Nemi, — letto a tre colonne, — letto di baldacchino; met. furbaccio, gaglioffo, malvivente, scampaforca; met. ladra; forca del ìedame, forca, forcone — se ha tre rebbi, e: bidente — se ne ha due; esser una zima de forca, o esser roba de forca, met. essere un capestro, — essere una persona da capestro.
Forcada, sf. forcata — il colpo dato colla forca; broncone — il legno che serve di sostegno alle pergolate; forconata — tanta roba quanta si può prenderne in una volta col forcone, o col bidente; mar. barganelìa.
Forcheta, sf, forcina, e come v. d’uso anche: forchetta.
Forcola, sf. mar. forcella.
Foresto, agg. forestiere, forestiero, straniero; esotico: — „Chifelle è. voce esotica per eccellenza.“ — „Le piante esotiche si tengon per lo più nelle serre.“
Forfada, sf. forbiciata.
Forfè, sf. cesoie, cisoie, forbice, forbici, forbicia; poet. force; taia forfè, zi. forbicicchia, forfecchia — forficula auricolaria; forfè dei gamberi, deiscarpioni, chele; — per bruscar i alberi, bruscatoia; — per taiar le zime dei rami dove che xe i nidi de le rughe, E. Kosovitz. — Dizionario ecc. 12